Benvenuti nella commedia dell’assurdo, dove gli operatori balneari prima di montare i loro chioschi e annessi devono fare una Scia edilizia oppure chiedere un permesso a costruire, dopo pochi minuti potrebbero arrivare i controlli, sequestrare i lidi oltre alle multe. Il secondo atto della commedia è un ricorso, un giudice che emette un provvedimento di dissequestro. Tradotto: “perché ve la prendete con gli operatori dove la mancanza è palesemente dell’amministrazione che non provvede all’approvazione di un PUA che darebbe certezza ai titoli concessori, semplificherebbe le procedure di richiesta e renderebbe sicuri gli investimenti degli operatori??”.
La farsa è condita, il tutto a discapito degli operatori con un mancato introito e degli utenti con un mancato servizio.
Benvenuti a Terracina. Succede questo, è da qualche anno che i balneari stanno chiedendo all’amministrazione guidata prima da Procaccini ora da Roberta Tintari di poter utilizzare questo strumento urbanistico che li farebbe stare tranquilli e nel pieno rispetto delle regole.
Ieri i balneari si sono incontrati per l’ennesima volta con l’amministrazione per dire la stessa cosa e non si sa che risposta hanno ricevuto.
Il rischio che accada quello che vi abbiamo appena raccontato è alto.
Per Terracina è meglio che le competenze in materia di demanio marittimo ritornino alla Regione
È pazzesco dirlo ma è così. Una provocazione? Anche no, visto quello che sono riusciti a fare chi ci governa nei confronti di un comparto che ha ancora un altro anno per trovarsi un vestito tutto nuovo e rispondere alle direttive europee. Sarebbe opportuno che la Regione Lazio avocasse a se nuovamente tutta la gestione operativa del Demanio marittimo del Comune di Terracina, quantomeno questa assurda situazione non si sarebbe creata.
Il Segretario Comunale Pierpaolo Chiumera
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