Il problema atavico dell’inagibilità dello stadio Mario Colavolpe, che avvolge in un abbraccio mortale le società di calcio e i tifosi che dovrebbero frequentarlo con passione e allegria, crea forti preoccupazioni negli attuali gestori della massima squadra di calcio della città e dei suoi supporter, gettando “un’ombra di vergogna” su l’intera città.
Meglio, si dovrebbe precisare: “ombra di vergogna” su chi in questi anni doveva risolvere la problematica ed ha finito solo di incasinare lo stato dell’arte del complesso sportivo, che nelle intenzioni doveva essere una vera e propria cittadella dello sport.
Anche per questo inizio di campionato di Eccellenza, dunque, il Terracina calcio 1925, a causa di questa magagna amministrativa, deve giocare le sue partite casalinghe in pellegrinaggio verso città disposte ad ospitarla.
E mentre tutto questo accade, i tifosi bianco celesti hanno iniziato una forma di protesta ponendo sulle cancellate di accesso al palazzo comunale alcuni significativi striscioni, che rappresentano il loro stato di frustrazione verso una questione che pare non debba finire più.
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