C’è una classe politica che è rimasta nel libro nero, nerissimo, della città.
Una classe politica che ha permesso intorno agli anni ‘80 lo scempio che si può bellamente ammirare in zona porto, precisamente sui resti dell’antico porto traianeo.
Gli illuminati di allora (che in parte hanno generato quelli di oggi) hanno avuto la scempiaggine di togliere lo stadio Matthias e al suo posto innalzare stecconi di case popolari sulle antiche preesistenze storiche, senza programmare eventualmente la realizzazione di un parco storico da lasciare alle generazioni future, non solo di cittadini terracinesi.
Ma tant’è, lo scenario è di quelli forti e c’è solo da mettersi le mani nei capelli, anche per come viene gestito il piccolo tratto della scampata banchina del porto romano, lasciata ai vandalismi e all’incuria più totale.
Pensate che nei giorni scorsi buontemponi hanno lasciato un cartello che invitavano i cittadini, servendosi da soli, a cogliere i prodotti della terra più selvatica: finocchietto, boraggine, asparagi, cicoria, sinapa, malva, che si trovano in loco in quantità notevoli.
Prego signori, venghino a servirsi.
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