Sono tante le criticità del processo tecnico-amministrativo dell’ente che sono emerse nella mia interrogazione in occasione dell’ultimo consiglio comunale.
Per il futuro sarà necessario formulare un documento triennale dei lavori pubblici che contenga interventi significativi per la collettività, che abbiano copertura di spesa in bilancio, rispettino i livelli minimi di progettazione, siano conformi agli strumenti urbanistici e ai piani vigenti o adottati come il Peba ed i Pums, garantendo che gli stessi siano realizzati in tempi certi, evitando le tante opere incompiute che abbiamo visto fiorire in questi anni.
Come: l’ascensore alle poste ed il parcheggio di via dei Domenicani, le opere pubbliche del Piano di recupero urbano del Calcatore, le opere pubbliche del Piano di zona 167 Arene 1, le cappelle gentilizie ed i loculi nel cimitero di via Anxur, il mercato delle Arene, i tanti luoghi culturali (chiese, palazzi, sale) chiusi, solo per citarne alcune.
Incompiute, alcune delle quali si trascinano da 20 anni, che vanno affrontate prioritariamente, rispetto ai nuovi interventi, mettendo in campo tutte le azioni necessarie per il loro completamento in tempi rapidi.
Perchè il Tempo è importante ed ha un valore e trascinare avanti opere per 20 anni non ce lo possiamo più permettere, se non vogliamo distruggere il tessuto economico e produttivo della città e ridurre a zero il benessere della nostra collettività.
Poi, come ho avuto modo di dire in aula il 28 luglio scorso in occasione della discussione della mia mozione sul Pnnr e gli altri fondi di finanziamento, bocciata presuntuosamente dalla maggioranza, che certo non brilla per competenze e capacità di ricerca di fonti esterne -dati alla mano-, esiste un unico modo per questa città per i prossimi anni se non vuole morire di andare avanti ed è quello di dotarsi, come proponevo in quella mozione, di una Unità di progetto Monitoraggio e Progettazione Finanziata in grado di partecipare ai bandi e competere sui fondi per acquisire risorse economiche per poter garantire non solo lo sviluppo necessario in termini di servizi e opere, ma alla luce dei fatti, anche e soprattutto un livello di vivibilità adeguato di un territorio che ci si sta sgretolando sotto gli occhi.
Questo andrebbe fatto per il bene di Terracina, a meno che, voglio sperare, l’idea di sviluppo e di vivibilità, di chi oggi governa questa città, non sia unicamente quella di continuare a tappare le buche delle strade, per carità un intento nobile ed un’opera necessaria, ma penso che questa città meriti ed aspetti di più e di meglio.
Gabriele Subiaco
Consigliere comunale Europa Verde Terracina
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