La “città cantiere” è in pieno fermento.
In questi ultimi giorni, infatti, sono stati avviati anche i lavori per far nascere un bel ponte per l’attraversamento del Lungolinea Pio VI, in zona Porto.
Tra qualche settimana, quindi, in uno spazio di pochi metri tre saranno i ponti che i cittadini motorizzati, a piedi e che lavorano con la risorsa mare avranno nella loro disponibilità.
Ma il ponte in realizzazione servirà in via preferenziale al trasporto sulle tipiche e folcloristiche “carrozzelle” del pescato, quello per intenderci che sbarca dalle paranze e viene portato da addetti alle cooperative, ma servirà anche per la deambulazione dei cittadini appiedati.
Un comparto, quello della pesca, poi, che di tutto avrebbe bisogno oggi ma non certo di un ponte “carrozzellabile”.
Un settore in piena decadenza e probabilmente nel breve avviato all’estinzione, considerate le difficoltà di gestione burocratica che gli armatori sono costretti ad affrontare ogni santo giorno, e per l’impoverimento del pescato in ambito locale,
Ci si chiede dunque: ma l’ennesimo ponte serviva VERAMENTE oppure è stata soltanto un’altra operazione medaglietta?
Madonna del Carmelo illuminali tu!