mercoledì 19 Febbraio 2025,

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Terracina. “Un bando (quello della monnezza) e MILLE perché

scritto da Redazione
Terracina. “Un bando (quello della monnezza) e MILLE perché

Questo titolo che abbiamo dato all’intervento dell’altro giorno di Pierpaolo Chiumera, lo replichiamo volentieri, perché il titolo si porta appresso tanti, forse troppi punti di domanda.

Ed è proprio il punto interrogativo che ci farà da “fil rouge” per tracciare, dove è possibile, una linea di congiunzione tra quello che è stato ieri e quello che continua ancora oggi, per Fratelli d’Italia, il “tema monnezza e affini” a Terracina.

Interrogativi di natura politica ma anche amministrativa che ha lasciato per strada in questi anni diverse tracce, tutte rimaste impresse nel libro mastro della piccola storia terracinese.

Si potrebbe iniziare con il chiedere al coordinatore di Fdi, che ha definito “fandonie da bar” la mozione presentata e mai discussa in consiglio comunale, del rappresentante di Europa Verde Subiaco e sostenuta da tutte le componenti di minoranza, se ricorda il motivo politico per il quale il Comune di Terracina, guidata dal sindaco Procaccini, non si costituì parte civile nel processo per il fallimento della “Terracina Ambiente SPA”.

Società pubblico – privata, lo ricordiamo, incaricata della gestione dei rifiuti solidi della città dal 2007 che nel 2011 veniva dichiarata fallita dal Tribunale di Latina su istanza di una società creditrice, la Poseidon di Latina, per un debito di circa 400 mila euro, mentre in cassa la società fallita aveva circa due milioni di euro.

Ebbene, da questo preciso momento in poi, l’assessorato all’ambiente è stato politicamente, di fatto, una gestione di Fratelli d’Italia, fino a giungere ai nostri giorni.

E lo è stato “politicamente di fatto” anche quando sulla poltrona assessorile di riferimento sedevano Longo e Selvaggi, poiché il controllo su tali politiche era in capo all’ex vice sindaco e assessore al lavori pubblici Marcuzzi (se abbiano errato o omesso qualche passaggio, siamo pronti alla rettifica).

Ed allora ci chiediamo: per quale ragione il coordinatore di Fdi ha bollato come “fandonie da bar” una mozione articolata e pertinente ai fini di una discussione democratica all’interno del Consiglio comunale?

Perchè nella capigruppo Fdi ha difeso a spada tratta il lavoro dei suoi assessori e la bontà del capitolato d’appalto?

Perchè ha avuto una ermetica chiusura sulla possibilità di discutere ed eventualmente rivedere, in autotutela, alcuni dei passaggi del capitolato che tutti i partiti e liste civiche della coalizione, che un certo punto della discussione chiedevano?

Perchè Forza Italia, su tutti i partner della coalizione, ragiona per una eventuale astensione sul voto da conferire alla mozione e quali eventuali risvolti di tenuta politica sulla maggioranza il fatto poterebbe riverberare?

Sono tutti questi e diversi altri ancora gli interrogativi, che alla fine ci consentono – ragionevolmente – di sostenere: “Il bando della monnezza perché piace solo a Fratelli d’Italia?”

Poi a volo radente: sono state aperte le buste della gara d’appalto?

E’ stato nominato il presidente della commissione della gara d’appalto?

Sono stati nominati i commissari della gara d’appalto?

Se è si, si possono conoscere i nomi e le loro competenze professionali per le quali la scelta è ricaduta su di loro?

Grazie, anche per le risposte che non verranno date.

e.

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