Il Circolo, di concerto con Legambiente Lazio, ha inviato nei giorni scorsi, con riferimento all’avviso avente per oggetto TERRACINA – LOC.: COSTA DI LEVANTE – ASSENTIMENTO IN CONCESSIONE SPECCHIO ACQUEO PER INSTALLAZIONE CAMPO DI ORMEGGIO, EX ART. 36 DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE ED ART. 8, COMMA 6 DEL REGOLAMENTO REGIONALE N. 19 DEL 12.08.2016, in qualità di Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta ai sensi dell’art. 13 legge n. 349/86 e successive modificazioni e portatore di interesse diffuso in tema di tutela ambientale e paesaggistica e a seguito di accesso agli atti avvenuto in data 11 gennaio 2018, una serie di articolate osservazioni, inviate per conoscenza anche agli assessorati e agli uffici competenti della Regione Lazio, alla Capitaneria di Porto di Terracina, all’Ente Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e all’Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, al Ministero dell’Ambiente, sottolineando il fatto che tale concessione per 8800mq andrebbe ad impattare gravemente e irrimediabilmente sul grande valore naturalistico, storico, archeologico e paesaggistico dell’area, prospicente alla antica Via Appia nella sua variante traianea, limitrofo al Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi, alle pendici del Monumento Naturale Regionale Tempio di Giove e Monte S. Angelo (EUAP1085), parco suburbano che rientra nella tipologia di paesaggio dell’ “Appennino centrale” e nel sistema di paesaggio “montano”, e al cui interno è presente un sito di interesse archeologico caratterizzato dalle strutture antiche pertinenti al complesso santuariale attribuito a Giove Anxur, tra i più importanti del Lazio, Sito di Importanza Comunitaria (IT6040009) in virtù della riconosciuta valenza naturalistica del territorio e della presenza di habitat della flora e della fauna selvatiche indicate dalle direttive europee.
Il Circolo è autore di un Progetto di Rigenerazione Sostenibile di tutta la costa di Levante, solo recentemente riguadagnata alla pubblica fruizione con la chiusura di un depuratore costiero e il completamento del tratto fognario costiero e con grandi potenzialità di sviluppo eco-turistico, che comprende il sito dell’ex depuratore, l’area archeologica di Pisco montano e la valorizzazione dell’Appia antica “traianea” sul versante costiero, il parco del Montuno, il mercato della Marina, l’Area del Molo e l’anello ciclopedonale di Levante e la più recente proposta per la definizione di una area marina protetta di Levante denominata “Il Miglio Blu”, http://www.latinaoggi.eu/news/attualita/54168/la-rigenerazione-urbana-diventa-legge_-a-terracina-legambiente-ha-gia-un-piano , proposta che ha contribuito a portare Terracina al riconoscimento nel 2017 delle 3 Vele di Legambiente–Touring Club.
In particolare le osservazioni, oltre a concentrarsi sugli aspetti tecnici e sulla valutazione di impatto ambientale dell’installazione, richiedendo pareri integrativi alla Amministrazione e richiedendo alla Regione Lazio la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIA) previste ai fini del rilascio dei Piani di Utilizzazione a scopo turistico ricreativo delle aree del demanio marittimo, e soprattutto chiedendo che esse rispondano ai criteri di completezza e accuratezza dettati dalla più diffusa letteratura tecnica e scientifica in materia, riguardano anche la eccessiva vicinanza dello specchio acqueo coinvolto nella concessione al SIC – Sito di Importanza Comunitaria IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo” che occupa una superficie di 2182 ettari nei cui fondali sono presenti 1459 ettari di Posidonia Oceanica, 7 ettari di habitat con Cymodocea Nodosa ed è presente la Pinna Nobilis specie protetta dalla direttiva europea Habitat. Lazio, che proprio nella zona della costa di levante di Terracina presenta la maggiore presenza e densità di Posidonia Oceanica come dimostrano anche le enormi quantità di questa pianta acquatica che in questi giorni, a seguito di numerose mareggiate, sono state riversate sulla spiaggia di Levante e sulla scogliera di Levante.
Inoltre le osservazioni riportano alla necessità di salvaguardare sia la Qualità delle acque di Balneazione, peraltro, a seguito della chiusura del depuratore costiero, oggetto di un costante monitoraggio da parte di Legambiente “Goletta Verde” che ne ha rilevato il grande recupero ambientale, e oggetto di una proposta del Circolo di riammissione al monitoraggio per la balneabilità dei tratti precedentemente esclusi (in prossimità del Depuratore), già concordata con Regione Lazio e ARPA LAZIO che la Qualità delle Acque marino-costiere (e delle acque termali sorgive di cui la zona è ricchissima, come l’antica Sorgente dell’Acqua Magnesia e l’antica Sorgente dell’Acqua Sulfurea – di cui anche la stessa Amministrazione aveva promosso poco tempo fa la riqualificazione) considerato anche il pericolo generato dallo scarico a mare dei liquami di scolo e delle acque non depurate provenienti da sentine o da altri impianti delle imbarcazioni e di altre sostanze tossiche e inquinanti.
Inoltre le osservazioni riguardano l’impatto sulla Qualità dell’aria (tipo di carburante utilizzato dalle imbarcazioni ed emissioni gassose prodotte) e sull’inquinamento acustico (uso improprio di impianti di diffusione della voce e di segnali acustici o sonori) e luminoso (luci e fari posizionati per la visibilità notturna del campo di ormeggio) visto l’impatto di queste diverse fonti inquinanti oltre che sui residenti della zona anche sulla preziosa fauna (uccelli marini, in particolare gabbiani di molte diverse sottospecie) che numerosissimi da sempre vivono nella zona e che da sempre hanno scelto come loro sito di riproduzione proprio le falesie rocciose prospicenti la zona di mare interessata dal campo di ormeggio.