Per comprendere meglio lo scenario precedente alle elezioni regionali e a quello successivo all’annuncio della lista civica capeggiata da Gianfranco Sciscione, di smettere i panni di civici per indossare quelli del partito leghista, sentiamo il dovere (?) di farci un minimo di chiarezza possibile.
Senza andare troppo indietro, la cronaca cittadina registrò in tempi non sospetti una dichiarazione del sindaco, il quale affermava che se c’era un candidato che la sua amministrazione avrebbe sostenuto alle regionali, questi non poteva che essere Sciscione.
Ma al dunque questo sostegno non si è realizzato e neanche è stato fino ad oggi chiarito il motivo ostativo per tale mancato appoggio elettorale (ragione vera però).
Per questo ci chiediamo: ma è stata quella l’unica causa che ha indotto il presidente del Consiglio a transitare sotto le insegne della Lega?
Perché il passaggio non è stato certo di poco conto.
E’ ragionevole supporre però che non è stato l’unico motivo per la clamorosa e momentanea rottura di un patto sancito prima del commissariamento del Comune, per questo i terracinesi si aspettano chiarimenti puntuali nel merito.
A ogni buon conto, rileviamo come gli animi durante la conferenza stampa erano assai bellicosi: con i transumanti a sostenere ragioni di principio politico e amministrativo, prima di quel momento materie sconosciute.
La spinta emotiva ha fatto poi tratteggiare ai relatori scenari di possibili appoggi esterni all’amministrazione, con l’approvazione, dopo attenta e accurata riflessione, di ogni singolo atto.
Lo scenario fatto paventare era di una possibile guerriglia consiliare, tanto che il vice presidente dello stesso Consiglio, il piddino D’Andrea, si affrettava a richiamare tutti “Al senso della responsabilità istituzionale”.
Nel frattempo dal Palazzo di piazza Municipio, alti dignitari di Corte precipitavano nel tormento più scuro, chiudendosi in un innaturale quanto ostinato silenzio comunicativo.
Loro che hanno abituato i terracinesi a estenuanti conferenze stampa, anche sulla genuinità dei “tortoli di Gnesina”.
Senza fare troppa “ammuina” il popolo però non deve preoccuparsi oltre misura, perché tra qualche giorno vi sarà una chiarificatrice conferenza stampa nella quale – azzardiamo – si ragionerà del mancato avvio dello Sprar – cagione della fuoriuscita della Lega e del suo consigliere Zicchieri dalla maggioranza.
Ed è proprio perché lo Sprar non si farà – probabilmente più – che l’armonia perduta sarà ritrovata.
Circostanza che condurrà il “gruppone” appena nato all’interno di una più solida maggioranza, con la Lega (ritornata di governo) che porterà in dote 4 consiglieri al posto di 1.
E come nelle favole più belle il tutto sarà compiuto “senza Sprar ferire”, con buona pace di chi pensava, invece, di essere forse vicino al ricompattamento del centro destra terracinese, e a un cambio di passo amministrativo più vantaggioso per la Città.
Si rimane nell’attesa di contromosse eventuali.
Don Chisciotte Pontino