Ultimamente dai mezzi d’informazione locali giungono notizie poco confortanti per i fruitori della tratta ferroviaria Terracina-Priverno.
Rete Ferroviaria Italiana, infatti, chiede che venga messo interamente in sicurezza il Monte Cucca dal pericolo frane, il che richiederà tempo e soldi.
Condividiamo pienamente le richieste di Rete Ferroviaria Italiana: la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri è e deve essere una priorità.
Ma anche il comfort dei viaggiatori.
Si dà il caso, infatti, che la situazione della stazione ferroviaria di Terracina lasci piuttosto a desiderare, in quanto a servizi offerti.
Sorprende il fatto che la classe dirigente locale, politica e non, nel corso di questi ultimi anni, quindi anche molto prima della frana che ha interrotto la linea ferroviaria, non abbia mai chiesto una stazione ferroviaria degna di questo nome per una cittadina di circa 45.000 abitanti, cittadina tra l’altro che è una rinomata località balneare meta di numerosi turisti.
Non è necessario spingersi molto più in là delle fatidiche “colonne d’Ercole” dell’universo-mondo terracinese (Porta Napoletana e Badino), per poter effettuare dei confronti: percorrendo pochi chilometri, infatti, si arriva alle stazioni ferroviarie di Monte S. Biagio e di Priverno Fossanova. E che cosa si scopre, magicamente, in quei luoghi?
Bagni pubblici, sale d’aspetto, distributrici automatiche di biglietti, macchinette per l’erogazione di bibite e vivande, orari cartacei affissi ai muri, monitor con le informazioni sui passaggi dei treni, servizio di informazioni ai viaggiatori tramite altoparlante, fontanelle pubbliche, erba tagliata sui binari (purtroppo non funzionanti, ma comunque presenti, quindi pronte per essere ripristinate all’uso).
Ora invitiamo i cittadini terracinesi ad effettuare una verifica presso la locale stazione ferroviaria: esiste tutto ciò?
Monte S. Biagio e Priverno sono un altro pianeta, o è Terracina che è Terzo Mondo?
Ci auguriamo che il “fuoriclasse straniero”, l’assessore al Turismo fresco di nomina, il quale è una persona che ha girato il mondo, faccia anch’egli le relative verifiche del caso e poi solleciti Rete Ferroviaria Italiana a realizzare quegli interventi necessari a dotare di una stazione ferroviaria degna di questo nome una rinomata cittadina turistica.
Attenzione: una cittadina turistica, non una cittadina “a vocazione” turistica, perché fino ad ora pare che Terracina la vocazione turistica abbia dimostrato di non possederla.
Per lo meno quella vocazione non esiste nella mente della classe dirigente locale.
Terracina Social Forum