“Il miglio nero del lungomare Circe”
Cittadino terracinese che ama a sua città
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*Nelle parole e nel puntuale reportage che Marco ha prodotto per la conoscenza e la coscienza civica di tutti coloro che vivono Terracina, si acclara ancora una volta l’abbandono, decennale, del suo territorio: comprese le zone dei borghi e delle prime periferie fuori dalla cinta urbana della città.
Rispondendo questa mattina ad un lettore che si lamentava delle critiche, chiedendoci “se c’era qualcosa di positivo a Terracina”.
Detto che registriamo, da molti, i complimenti per le splendide albe e gli altrettanti tramonti, che conducono a mielose parole di sfrenato amore ebetino, la dura realtà che si vive in città e nelle sue periferie è in parte quella testimoniata da Marco e da altre centinaia di cittadini, che la testa sotto la “sabbia di mazzacani” non la pongono per offrirsi l’illusione di vivere nel paradiso terrestre.
A Terracina madre natura l’ha dotata di molte “virtù” ma bisogna riconoscere che queste sono state mal gestite da classi politiche che poco o nulla hanno fatto per incentivare il notevole “patrimonio” lasciato in eredità dal buon Dio.
Ecco perché questa pagina di “controinformazione” rappresenta per molti il diritto e il bisogno di far risaltare agli occhi dei cittadini tutti, soprattutto per quelli che non vogliono vedere una città che è in deperimento organico da troppo tempo e presa per i fondelli da molti inadeguati che la dovrebbero gestire come dei buoni padri di famiglia.
Noi, ma anche decine di migliaia di cittadini terracinesi, non “godiamo” ponendo in risalto le troppe cose che non vanno.
Vorremmo invece “godere come ricci” vedendo Terracina progredire su tutti i fronti precipitati da qualche decennio a livello ZERO in maniera indecorosa.
e.
# regionelazio #politica #terracina
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