TERREMOTO, STORACE: PLAUSO A SOCCORRITORI, EVITARE SPECULAZIONI SU RICOSTRUZIONE
“L’Italia si ritrova sempre nel momento del
lutto nazionale: si rimbocca le maniche ed emerge tutta intera la nostra
capacità di fare comunità viva, solidale, orgogliosa”. Lo scrive in una
nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
“Lacrime, sangue, paesi distrutti da una morte che bussa violenta
nell’ora del sonno più profondo. È importante constatare, per ora, anche
la prontezza degli interventi istituzionali: lo Stato e il governo delle
regioni, il Lazio in particolare, saranno chiamati ora alla prova più
importante. Da un lato, il freno da mettere agli sciacalli che vorrebbero
gozzovigliare tra le macerie alla ricerca di patrimoni abbandonati da
famiglie disperate; dall’altro, il rischio ancora peggiore degli speculatori
assetati di appalti senza regola, che vorrebbero gettarsi nell’affare della
ricostruzione con le solite mani rapaci. Tutto questo va evitato, per non
aggiungere tragedia a tragedia. Sarebbe una vergogna che la ricostruzione di
città e frazioni dovesse rappresentare l’ennesima occasione per
arricchimenti illeciti: auspichiamo il massimo di vigilanza, la più estesa
possibile, perché davvero giudicheremmo insopportabile una nuova ondata di
malversazioni. Ciascuno di noi – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia
– eviti la ressa dei soccorsi senza organizzazione, la raccolta di fondi e
indumenti così come di beni alimentari lasciate al caso. Ognuno si rivolga
ai soggetti istituzionali, non c’è bisogno di protagonismi individuali. E
stiamo tutti vicini anche ai meravigliosi operatori che in queste ore hanno
garantito assistenza ad un numero impressionante di persone. Ecco, quando si
parla di sanità come di protezione civile non si dimentichino mai più le
scene di questo terremoto, con il loro carico di pena per il dolore di troppa
gente. Medici e infermieri, la corsa degli elicotteri del 118, il
volontariato, le forze dell’ordine, i donatori di sangue: una grandissima
‘gara’ senza risparmiarsi per salvare vite umane. Gli uomini e le donne del
soccorso hanno dato il massimo e spero che ci sia spazio per un
ringraziamento istituzionale a ciascuno di essi: sono le persone che onorano
l’Italia con il loro servizio quotidiano. È la Bell’Italia di cui siamo
orgogliosi quella che soccorre l’altro pezzo di Bell’Italia che urla da sotto
le macerie”.
TERREMOTO, ZINGARETTI: PARTO PER AMATRICE, SARÒ A CABINA REGIA PROTEZIONE CIVILE
“Sto ripartendo per Amatrice con alcuni assessori
per essere presente alla cabina di regia della Protezione Civile. Bisogna
accentuare la fase degli scavi e garantire l’accoglienza e la vicinanza ai
residenti”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti parlando al termine della Giunta straordinaria sull’emergenza
terremoto.
(LZ) TERREMOTO. ZINGARETTI: TEMO NUMERO VITTIME AUMENTERA’, NON DI POCO
“Io temo che il numero delle vittime oggi
aumentera’, e non di poco”. Lo ha detto il presidente della
Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al termine della Giunta
straordinaria sui primi provvedimenti per far fronte
all’emergenza terremoto che ha colpito, nel Lazio, i comuni di
Amatrice e Accumoli.
TERREMOTO. ZINGARETTI: SCUOLA RISTRUTTURATA? SARÀ OGGETTO INDAGINE
“RIMASTE IN PIEDI UN HOTEL E L’ALBERGHIERO. OSPEDALE SOLO LESIONATO”
Il caso della scuola di Amatrice
ristrutturata con criteri antisismici nel 2012 “sara’ oggetto di
indagine. L’edificio in realta’ non e’ crollato ma lesionato.
Sono fondi Miur del 2004 messi a bando nel 2011. A noi, tra
l’altro, risultano stanziamenti ad Amatrice anche per 29
edifici”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti, durante la conferenza stampa al termine della Giunta
straordinaria sull’emergenza terremoto.
Zingaretti ha poi sottolineato che “in questi Comuni medievali
un sisma pari a quello del L’Aquila ha fatto collassare tutto il
paese. Le strutture rimaste in piedi sono l’Istituto alberghiero
e un hotel nella parte alta della citta’. L’ospedale e’ lesionato
ma non e’ venuto giu’. Ora e’ usato per il riconoscimento delle
salme da parte del pm”.
TERREMOTO, L’APPELLO DI PIROZZI, SINDACO AMATRICE: “CI SERVONO SOLDI, STA ARRIVANDO TROPPO CIBO, RISCHIA DI ANDARE SPRECATO. RISOLTA SITUAZIONE HOTEL ROMA, A RENZI HO CHIESTO DI INDOSSARE FELPA CON SU SCRITTO ITALIA”, DICE IL PRIMO CITTADINO A RADIO CUSANO CAMPUS
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Il sindaco di Amatrice ha parlato della notte appena trascorsa: “E’ aumentato in maniera esponenziale il numero dei morti accertati, siamo oltre ai 190. Si continua a scavare, ci sono delle zone dove sicuramente ci sono altri miei amici. Se ci sono notizie su persone che possono ancora farcela? Da ieri sera no. L’opera di soccorso è stata straordinaria”.
Pirozzi si sofferma sull’opera di soccorso: “Forse ho avuto la fortuna,nel momento della disgrazia, di dire che il paese non c’era più, che avevamo bisogno di aiuto. Lì si è messo in moto un meccanismo straordinario, sono arrivati nel giro di 20 minuti i primi vigili del fuoco e lì si è messo in moto tutto. Io sono uscito di casa e non c’era più la porta storica dell’ingresso di Amatrice, che era del 1400. Quando cade la porta storica è segno di tabula rasa. E infatti il paese non c’è più”.
Sugli aiuti che necessita Amatrice il sindaco Pirozzi è chiaro: “A costo di essere sfacciato, voglio essere sincero. Di generi alimentari ne stanno arrivando tantissimi, c’è il rischio che il cibo vada sprecato e questo non deve accadere. In questo momento, oltre alla solidarietà umana, e ce n’è tanta, di contributi economici. Qui non c’è più niente. Bisogna pensare alla ricostruzione, ad Amatrice servono soldi, non c’è più un’attività commerciale, non c’è più niente. Servono soldi”.
Sull’Hotel Roma: “La situazione dell’Hotel Roma si è risolta. Sono riuscito a parlare a mezzanotte con i proprietari, che erano in ospedale, e alla fine è emerso che all’Hotel Roma alloggiavano 32 persone, non 80 come si pensava all’inizio. Ne hanno tirato fuori 4, ora potrebbero essercene altri 2. Il resto o sono morti o sono feriti”.
Sull’ospedale di Amatrice: “L’ospedale è chiuso, ma non è il momento delle polemiche. Ci sarà tempo e spazio”.
Pirozzi ha incontrato il premier Renzi: “Gli ho detto che sono un allenatore di calcio e che non mollo. Lui mi ha detto che questa è una sfida importante per l’Italia. Amatrice deve vincerla. Da ieri sera porto la felpa con su scritto Amatrice. E’ la prima cosa che ho tirato fuori da casa quando ho abbandonato la mia abitazione. Ho detto a Renzi che sarebbe il caso si mettesse la felpa con su scritto Italia. Questa è una grande sfida per l’Italia. Il nostro cuore è spezzato, pensiamo a tutti quelli che qui hanno investito, con passione, sia politica che economica, e poi in dieci secondi hanno visto svanire tutto. Ma nessuna notte è tanto lunga da poter impedire al sole di risorgere. Per questo lo dico a voce alta, risorgeremo. Sono un uomo di montagna, non permetterò che su di noi si spengano i riflettori”.
TERREMOTO, L’APPELLO DI PIROZZI, SINDACO AMATRICE: “CI SERVONO SOLDI, STA ARRIVANDO TROPPO CIBO, RISCHIA DI ANDARE SPRECATO. RISOLTA SITUAZIONE HOTEL ROMA, A RENZI HO CHIESTO DI INDOSSARE FELPA CON SU SCRITTO ITALIA”, DICE IL PRIMO CITTADINO A RADIO CUSANO CAMPUS
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Il sindaco di Amatrice ha parlato della notte appena trascorsa: “E’ aumentato in maniera esponenziale il numero dei morti accertati, siamo oltre ai 190. Si continua a scavare, ci sono delle zone dove sicuramente ci sono altri miei amici. Se ci sono notizie su persone che possono ancora farcela? Da ieri sera no. L’opera di soccorso è stata straordinaria”.
Pirozzi si sofferma sull’opera di soccorso: “Forse ho avuto la fortuna,nel momento della disgrazia, di dire che il paese non c’era più, che avevamo bisogno di aiuto. Lì si è messo in moto un meccanismo straordinario, sono arrivati nel giro di 20 minuti i primi vigili del fuoco e lì si è messo in moto tutto. Io sono uscito di casa e non c’era più la porta storica dell’ingresso di Amatrice, che era del 1400. Quando cade la porta storica è segno di tabula rasa. E infatti il paese non c’è più”.
Sugli aiuti che necessita Amatrice il sindaco Pirozzi è chiaro: “A costo di essere sfacciato, voglio essere sincero. Di generi alimentari ne stanno arrivando tantissimi, c’è il rischio che il cibo vada sprecato e questo non deve accadere. In questo momento, oltre alla solidarietà umana, e ce n’è tanta, di contributi economici. Qui non c’è più niente. Bisogna pensare alla ricostruzione, ad Amatrice servono soldi, non c’è più un’attività commerciale, non c’è più niente. Servono soldi”.
Sull’Hotel Roma: “La situazione dell’Hotel Roma si è risolta. Sono riuscito a parlare a mezzanotte con i proprietari, che erano in ospedale, e alla fine è emerso che all’Hotel Roma alloggiavano 32 persone, non 80 come si pensava all’inizio. Ne hanno tirato fuori 4, ora potrebbero essercene altri 2. Il resto o sono morti o sono feriti”.
Sull’ospedale di Amatrice: “L’ospedale è chiuso, ma non è il momento delle polemiche. Ci sarà tempo e spazio”.
Pirozzi ha incontrato il premier Renzi: “Gli ho detto che sono un allenatore di calcio e che non mollo. Lui mi ha detto che questa è una sfida importante per l’Italia. Amatrice deve vincerla. Da ieri sera porto la felpa con su scritto Amatrice. E’ la prima cosa che ho tirato fuori da casa quando ho abbandonato la mia abitazione. Ho detto a Renzi che sarebbe il caso si mettesse la felpa con su scritto Italia. Questa è una grande sfida per l’Italia. Il nostro cuore è spezzato, pensiamo a tutti quelli che qui hanno investito, con passione, sia politica che economica, e poi in dieci secondi hanno visto svanire tutto. Ma nessuna notte è tanto lunga da poter impedire al sole di risorgere. Per questo lo dico a voce alta, risorgeremo. Sono un uomo di montagna, non permetterò che su di noi si spengano i riflettori”.