EMILIO FEDE CONTRO TUTTI: VESPA? SI RITIRI! MENTANA? LA PRIMA VOLTA IN VIDEO L’HO MESSO IO. BROSIO? MI DEVE TUTTO, E’ UN INGRATO, LA SMETTA DI DIRE CAZZATE AI FEDELI. L’EX DIRETTORE DEL TG4 SU RADIO CUSANO CAMPUS
Emilio Fede scatenato. L’ex direttore del tg4, intervenendo stamattina ai microfoni di ECG, format di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, ne ha avute per tutti, in particolar modo per Bruno Vespa e Paolo Brosio.
Emilio Fede ha dato un consiglio esplicito a Bruno Vespa: “La sua battuta sul terremoto e il pil? Io non amo autoelogiarmi, ma ho sempre condotto bene le mie trasmissioni. Sul terremoto, va dato un dieci e lode a Sky e a La7. Vespa ormai si sente una icona di quello che può dire, poi smentire, poi ridire e poi smentire di nuovo. La sua scelta ha sempre un valore politico che davanti a tragedie come queste è fastidiosa, se non di più. Vespa è un bravissimo conduttore, ma il giornalismo è un’altra cosa. Vale per lui come vale per tanti. Lui conduce bene, anche se con l’età si sta incurvando e questo potrebbe significare, metaforicamente, che si inchina al potere. Scherzi a parte, si può sbagliare, ma bisogna stare molto attenti. E poi siamo vecchi, anche nel rapporto con l’opinione pubblica. Ci sono tanti giovani preparati, ben vengano. Vespa si faccia da parte, è arrivato il momento che si chiami fuori. Che aspetta? Ha fatto tanto, metta il cappello al chiodo. Detto con grande simpatia, caro Bruno, adesso è il momento di fare altro. Forse non ha abbastanza soldi per sopravvivere? Si parla di contratti milionari, beato lui. E’ un ricco signore. A me per una presunta pensione da 8.000 euro mi hanno massacrato…Però ci sono gli intoccabili…Vola mia Vespa mia, vola via… “.
Emilio Fede ha fatto i complimenti a Mentana, Feltri e Massimo Fini: “il modo di raccontare è innato, non si impara. Molti colleghi se la cavano molto bene. Ci sono quelli che hanno capito che la realtà va presentata così come è. Mentana in questo è uno dei numeri uno. Io ho lavorato con Mentana, l’ho messo io la prima volta in video nell’edizione del tg1 delle 18.30. Si capiva da subito che era molto colto e molto bravo. L’informazione oggi è molto triste. E’ penalizzata dalla ruffianeria. Molto spesso noi attacchiamo il cavallo dove vuole il padrone. Molto bravi sono anche Vittorio Feltri e Massimo Fini, che hanno pagato nel corso della loro carriera la propria libertà”.
Emilio Fede, poi, si scatena su Paolo Brosio: “Paolo Brosio è una mia creatura, era un bravo professionista. Poi ha avuto questa svolta mistica, abbastanza singolare. Io sono stato anche suo testimone di nozze, tante volte gli ho detto di non esagerare. Nel suo vocabolario credo non ci sia la parola riconoscenza. Ha detto che la Madonna ha portato in Paradiso una torta? Viene agevolato dal bisogno che tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa che ci faccia bene, ma non si deve esagerare. Lui ora economicamente sta bene, è un papetto, vede la Madonna. Purtroppo c’è la certezza di una società talmente imbambolata che riesce a credere a una cazzata, ed è una cosa triste, perché poi le persone avrebbero davvero bisogno di sperare in qualcosa. Milioni di persone soffrono, cazzo questa storia di Brosio ha rotto le palle. Io credo che meriterebbe una torta in faccia, al suo prossimo compleanno. Sono molto offeso con lui, lui mi deve tutto, amare Dio è bellissimo, ma prendere per il culo i fedeli no”.
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TERREMOTO, STORACE: DIRITTI PER LIBRO ‘LA PROSSIMA DESTRA’ A
POPOLAZIONI COLPITE
“Si è svolta ieri, di fronte a un numerosissimo
pubblico giunto da tutte le province siciliane, nella splendida cornice di
Villa Piccolo, a Capo d’Orlando, la presentazione del libro di Francesco
Storace, ‘La prossima a Destra’, edizioni Minerva. Durante l’incontro
Storace ha annunciato che tutti i diritti d’autore dei libri venduti in
Sicilia nella serata verranno interamente devoluti alle popolazioni del
reatino colpite dal sisma”. E’ quanto si legge in una nota.
“Essere di destra è uno stile di vita ma significa anche essere portatori di
valori, e Francesco è certamente un portatore di valori”, ha così aperto la
serata Gigi Vasi, storica figura della destra siciliana, introducendo la
serata. “Ci sono stati periodi in cui non era facile essere di destra, eppure
lui ha sposato questa vocazione”.
“Sembra trascorso un secolo dai fatti che racconti in queste pagine – ha
detto Alberto Samonà, consigliere della Fondazione Piccolo – eppure parliamo
di storie che arrivano fino a ieri. In tutte le pagine di questo libro c’è
l’anima di Francesco Storace, quel militante che poi diventa ministro della
Repubblica e ancora la fortunata parentesi di governatore della regione
Lazio, la sua è stata l’ultima esperienza degna di tal nome”.
Samonà si è poi soffermato sulle pagine del libro dedicate alla Sicilia:
“C’è un profondo sentimento per Capo d’Orlando e per la Sicilia”.
Prendendo la parola, Storace ha sottolineato come: “Il tema sia la sovranità
ma non bisogna chiudersi nei propri recinti. Il messaggio è sempre quello di
Almirante, essere inclusivi”.
Ha quindi portato il suo saluto il sindaco di Capo d’Orlando Franco
Ingrillì: “Il vero concetto della politica – ha affermato rivolto a
Storace – non credo sia presente, ormai, per una mancanza di basi,
bisognerebbe tornare a far sì che le persone come te inizino a girare per
fare delle scuole di politica per i giovani, affinché conoscano la politica
con la p maiuscola, capiscano che la politica non è potere, ma sacrificio
nei confronti degli altri. Perché se i giovani pensano che la politica sia
quella che vedono oggi, hanno ragione a non volerne far parte”.
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PEZZOPANE (PD) E IL SELFIE DEL FIDANZATO DAVANTI ALLE MACERIE “STAVA LI’ A FARSI IL CULO, LO HANNO FATTO PASSARE PER UN IDIOTA SOLO PERCHE’ VOGLIONO COLPIRMI POLITICAMENTE. ECCO COME E’ ANDATA…”, DICE LA SENATRICE A RADIO CUSANO CAMPUS
Stefania Pezzopane, senatrice del Partito Democratico, è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Stefania Pezzopane è stata sua malgrado protagonista, non solo sul web, negli ultimi giorni. Colpa di una foto che il suo compagno, Simone, si è scattato ad Amatrice immediatamente dopo il terremoto. Pezzopane racconta come è andata: “Io ho capito che l’attacco mediato è stato nei miei confronti. Hanno usato per l’ennesima volta Simone per mettermi in difficoltà, ma anche stavolta non ci sono riusciti. Quella notte all’Aquila era una notte di festa, a casa eravamo soli, stavamo dormendo, ci siamo ovviamente svegliati di soprassalto. Simone subito dopo il terremoto, che qui all’Aquila si è sentito molto forte, dopo essersi assicurato che la madre e il figlio stessero bene, ha sentito il bisogno di partire per Amatrice e di andare ad aiutare i soccorritori. Io mi sono subito messa in rete, cercando di contattare i miei colleghi e alcune istituzioni. Simone e un suo amico alle 4.30 erano già lì. Io ero preoccupatissima, lui mi ha mandato delle foto per farmi capire quello che stava accadendo. Non si è accorto nemmeno che io avessi pubblicato la foto incriminata. Era un selfie, non è che si è messo in posa. Si è fatto una foto davanti a una palazzina interamente crollata per farmi capire com’era la situazione e per avvertirmi che comunque si stava già lavorando per i soccorsi. All’inizio infatti non è accaduto nulla, poi è intervenuta la rete. I webeti, hanno tolto il contenuto del mio post e postato solamente la foto di Simone scrivendo che il fidanzato della Pezzopane era andato a farsi un selfie davanti alle macerie”.
Stefania Pezzopane, senatrice del Pd, non ci sta: “Simone stava salvando persone ignaro di tutto quello che stava succedendo. Ha salvato quattro vite. Stava lì a farsi il culo, a salvare la gente, a scavare a mani nude, si è ritrovato in mezzo agli insulti perché in qualche modo bisognava colpire la senatrice Pezzopane, visto che siamo una coppia mediatica molto forte e visto che politicamente non trovano ragioni per attaccarmi. Hanno iniziato tutti a scatenarsi contro Simone senza sapere davvero che cosa fosse accaduto. Per fortuna, dopo, tanti ci hanno chiesto scusa. Poi sono uscite anche foto della verità, che mostravano Simone intento a salvare persone, a scavare tra le macerie. Rimane il fatto che Simone voleva manifestare concretamente solidarietà davanti a una tragedia, per lui e per me si è trasformata in incubo. E’ stato vergognoso dover discutere di queste cose mentre si contavano i morti. La foto di Simone è stata decontestualizzata. Lo hanno fatto passare per un idiota che è andato lì a farsi un selfie e invece non è andata così. Lui ha scavato a mani nude, anche perchè ha una notevole forza fisica. In tanti lo hanno ringraziato poi, dicendogli che sembrava una macina. Lui ha lavorato per dieci ore ininterrottamente, senza mangiare e fare un attimo di pausa”.
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Dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia, i soccorritori rischiano l’esposizione all’amianto, che può determinare l’insorgenza di mesoteliomi. L’Avv. Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Dopo il terremoto del Belice l’aerodispersione di fibre d’amianto ha causato diversi casi di mesotelioma –ha affermato Bonanni-. Questo allarme lo abbiamo lanciato anche nel 2012 dopo il terremoto dell’Emilia Romagna. Nel settore edile ci sono circa 2200 casi di mesotelioma negli ultimi 20 anni e il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg delle patologie ad esso collegate. E’ necessario evitare l’esposizione bagnando queste macerie, coprendole con teli di nylon e munendo gli operatori di maschere protettive. Non va bene abbassare la guardia e sottovalutare il rischio, ci sono molti tetti in cemento e amianto. Anche laddove non c’è stato il crollo e nelle zone non strettamente vicine alla zona del terremoto, comunque hanno avuto vibrazioni e con le vibrazioni c’è stata una dispersione delle fibre d’amianto, quindi il rischio è concreto, anche perché non c’è stata mappatura completa e non sappiamo con esattezza in quali edifici ci fosse amianto”.
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TERREMOTO. GASPARRI (FI): ERRANI SCELTA SBAGLIATA, NON È CONGRESSO PD
“Il terremoto non e’ una sessione del
congresso del Pd. È veramente sconcertante che Renzi pensi di
affidare a Errani l’incarico di commissario per affrontare questa
emergenza. Lo fa soltanto per impegnare un suo potenziale
contestatore interno”. Lo dice Maurizio Gasparri, senatore di
Forza Italia.
“Tra l’altro- aggiunge- sceglie una persona che ha dimostrato
inefficienza nella gestione del terremoto in Emilia Romagna
quando era presidente della Regione. Meglio, come propongono
altri, scegliere un prefetto o un tecnico di provata esperienza.
È davvero triste e sconcertante che, in un momento ancora di
lutto, Renzi pensi al terremoto come l’ennesima partita della sua
gestione sempre piu’ fallimentare del Pd”.
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Terremoto; Di Pietro a Radio Cusano Campus: “Cantone non è il Padre Eterno che può risolvere tutto,ognuno deve fare il Cantone a casa sua. Il nuovo codice degli appalti ha complicato la vita ai costruttori,servono regole semplici per combattere la corruzione”
Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In merito al rischio corruzione nella fase di ricostruzione delle città colpite dal terremoto. “Ogni giorno si scopre qualcosa –ha affermato Di Pietro-. Non è che prima non ci fosse la corruzione, è che non si scopriva. Ora è bene che si scopra, ma sarebbe ancora meglio se non si facessero questi imbrogli. Il nostro Paese purtroppo è soggetto a terremoti naturali, dobbiamo evitare i terremoti degli scandali. Dobbiamo creare regole più semplici, perché più sono complicate più c’è il rischio che si verifichino situazioni di illegalità. Il nuovo codice degli appalti ha complicato la vita ai costruttori, prevede una serie di regole che sono ancora da scrivere. Ho letto di esperti del settore che hanno individuato almeno 200 emendamenti da fare per renderlo operativo. Io dico al governo di ascoltare i tecnici e fare le modifiche necessarie per renderlo operativo. Troppo facile dire che ci pensa Cantone, non è mica il Padre Eterno. A lui va tutta la mia solidarietà, cerca di fare il più possibile, ma ognuno deve essere il Cantone a casa sua. E’ come la storia di Mani Pulite, non è che una volta fatta Mani Pulite hai risolto il problema, ognuno deve fare Mani Pulite a casa sua”.
Sulla Pedemontana. “Non farò il passo più lungo della gamba –ha spiegato Di Pietro-. E’ un’infrastruttura importante, la voglio fare, ma devono esserci le condizioni per farla. Le infrastrutture sono necessarie per far funzionare il sistema Paese, nel rispetto di tutto”.
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