TERREMOTO, CIOCCHETTI: SEGUIRE ESEMPIO GIUNTA STORACE CON ALTA VALLE
ANIENE
“Dopo il devastante terremoto del 24/8/2016 che ha
colpito i comuni di Amatrice, Accumoli e molte frazioni devastando anche
comuni delle marche come Arquata e Pescara del Tronto; bisogna fare i conti
con il ‘dopo terremoto’. In molti,come dopo ogni catastrofe naturale, parlano
di prevenzione e di interventi pubblici e normativi che possano ridurre i
rischi della morte di tante persone e della devastazione del patrimonio
edilizio anche storico e antico di molti comuni. In particolare si fa
riferimento da parte di mass media e di esperti al modello Friuli e Valnerina
che sono stati sicuramente modelli positivi di ricostruzione ma non di
prevenzione. Io voglio ricordare invece quello che fece la Regione Lazio nel
2001, quando il Presidente era Storace”. Così Luciano Ciocchetti in una
nota.
“Dopo il terremoto che colpì 9 comuni dell’alta valle dell’Aniene si
intervenne prima con la ricostruzione e consolidamento e poi si sperimentò
un programma riferito ai Centri Storici per la loro riqualificazione
urbanistica e edilizia e per il loro rilancio attraverso un intervento
profondo di restauro. Questo esperimento nei 9 comuni (Agosta, Canterano,
Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Ciciliano, Gerano, Rocca Canterano, Sambuci
e Subiaco) andò molto bene tanto che tra il 2001 e il 2004 si fece sia la
ricostruzione e il consolidamento che la riqualificazione e il restauro dei
centri storici di questi comuni – aggiunge – Vista questa esperienza si
pensò di allargare l’intervento sui Centri Storici a tutti gli altri Comuni
sotto i 10000 abitanti del Lazio emanando un bando con delibera della giunta
regionale 354/2004 per il recupero e il risanamento delle abitazioni dei
Centri Storici minori del Lazio con uno stanziamento per il primo anno di 54
milioni di euro ,utilizzando le risorse delle leggi nazionali 457/78 e 493/93
e della legge regionale 179/92”.
“Bando a cui risposero 302 comuni del Lazio che individuarono le aree di
intervento. L’idea di Storace e dell’assessore Dionisi e poi del sottoscritto
che ne prese l’incarico di assessore all’urbanistica e casa era che a questo
primo bando e finanziamento dovesse seguire un analogo stanziamento ogni anno
a seguire per almeno 10 anni in modo da completare risanamento e recupero.
Purtroppo dopo i primi 54 milioni del 2004 ci fu solo un ulteriore
stanziamento nel 2007 di 62 milioni per un totale di 116 milioni – prosegue –
Se questo programma di prevenzione , di restauro e di consolidamento e
recupero fosse stato portato avanti davvero per 10 anni i 302 Comuni minori
del Lazio tra cui Amatrice e Accumoli, avrebbero potuto fare una completa
messa in sicurezza anche antisismica dei loro Centri Storici e avremmo avuto
meno devastazione e meno morti. Questo per me è un modello da riprendere per
fare vera prevenzione. Ci sarebbe da aggiungere anche che nel legge della
Regione Lazio Piano Casa 21/2009 e successive modificazioni noi abbiamo
introdotto le premialità per chi faceva interventi di adeguamento sismico”.
“Purtroppo è mancata da parte dello stato le premialità fiscali che
avrebbero insieme contribuito ad aumentare gli interventi di adeguamento
sismico generalizzato. Queste sono due strade da seguire subito – conclude –
È giusto ricordare questi interventi concreti fatti dalla politica e
cercare, oltre la giusta ineguagliabile solidarietà italiana, un modo a mio
avviso corretto di mettere in atto una giusta azione di governo necessaria
per mantenere intatta la bellezza del territorio pur tutelandone
l’importanza”.
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TERREMOTO, STORACE: “PROPORRÒ AL CENTRODESTRA REGIONALE LEGGE SISMA”
“Ricostruire per far vivere Amatrice e Accumuli e
le loro frazioni, per ricordare le vite spezzate, per evitare lo spopolamento
e la cancellazione di città e borghi storici. Per questo, voglio proporre al
centrodestra di lavorare insieme ad una legge regionale che sia condivisa
anche da tutte le altre forze politiche, di maggioranza e di opposizione e
che prenda le mosse da quanto facemmo, come Regione, all’indomani del
terremoto che colpì nel 2000 l’Alta Valle dell’Aniene”. Lo annuncia,
in una nota, Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del
Lazio.
“Nel 2000 la Regione promosse un progetto pilota per il recupero di nove
centri storici, stanziando circa 27 milioni di euro per il recupero e il
risanamento delle abitazioni. Nel 2004, con altri 54 milioni di euro,
finanziammo un secondo bando esteso a tutti i Comuni del Lazio. Tanto fu
buona quella iniziativa che essa, in piena Giunta Marrazzo, venne riproposta
nel 2007. L’obiettivo era quello di riqualificare da un punto di vista
edilizio ed urbanistico quei centri ed evitare che i territori colpiti
fossero abbandonati dai residenti. Contemporaneamente – prosegue Storace su
Il Giornale d’Italia – volevamo che i residenti assumessero risposte
positive verso le norme antisismiche vigenti che non dovevano essere viste
come un orpello burocratico ma come un vero e proprio salvavita. Avevamo
davanti due problemi da risolvere: evitare ruberie, magheggi, malversazioni e
dall’altro, non appesantire la ricostruzione sotto montagne di scartoffie
burocratiche. Lo stesso iter dobbiamo seguire ora: controlli serrati ma
veloci, efficaci ma non elefantiaci. Erogazione dei soldi con tempi certi,
costante cooperazione con i Sindaci e le Amministrazioni locali. I progetti
dovranno essere di qualità, ripristinando, ove possibile, lo stile edilizio
delle città danneggiate dal sisma, ma soprattutto dovranno rispettare le
più recenti norme antisismiche. Non ci servono new town, ci serve che il
Corso di Amatrice torni percorribile e bello come era prima”.
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TERREMOTO, STORACE: LAVORARE AL FIANCO DI ZINGARETTI PER LA
RICOSTRUZIONE
“Noi varammo una serie di provvedimenti che
ancora oggi rappresentano un esempio -ha affermato Storace-. Nel 2000 ci fu
il terremoto nella Valle dell’Aniene, avemmo molti danni alle case, alle
attività commerciali e alle chiese. In particolare 9 comuni ebbero danni
seri. Noi ci mettemmo a lavorare adeguatamente e riuscimmo a mettere a nuovo
quei comuni rapidamente. Vogliamo proporre una legge sisma per far sì che si
eviti il fenomeno dello spopolamento dei comuni. Bisogna rifare Amatrice
com’era, così come Accumoli, ovviamente dotandole di adeguata copertura
anti-sismica. Zingaretti sta lavorando, credo che il centrodestra debba
portare un contributo fattibile a questa iniziativa della Regione per
proporre alla maggioranza una legge che possa essere pilota anche nei
confronti delle altre regioni. Zingaretti non è uno stupido, ha tutto
l’interesse a non avere ostacoli. Non possiamo essere spettatori, non
c’è un colore politico in queste situazioni. Andrò ad Amatrice quando i
riflettori si spegneranno, non voglio andare lì a fare la passerella. Nel
2015 facemmo una cena all’Hotel Roma ad Amatrice. Il sindaco Pirozzi? Vedo
un accanimento incredibile. Ho rispetto per la Magistratura, però sarei
ancora un po’ più prudente del procuratore Saieva, far apparire Pirozzi
come non so chi è sbagliato. Fate almeno posare la polvere prima…”. Lo
ha detto Francesco Storace, leader de La Destra, intervenuto ai microfoni
della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia
Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò
Cusano.
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TERREMOTO. A ROMA VERTICE MARTINA-ASSESSORI REGIONALI AGRICOLTURA
Il ministro delle Politiche agricole,
Maurizio Martina, incontra oggi a Roma gli assessori regionali
all’Agricoltura delle regioni colpite dal terremoto per una
riunione operativa sulle azioni a favore delle aziende agricole.
Parteciperanno all’incontro Anna Casini (Marche), Fernanda
Cecchini (Umbria), Dino Pepe (Abruzzo), Carlo Hausmann (Lazio).
Il ministero e’ gia’ intervenuto con un primo anticipo dei
contributi europei a 958 imprese agricole presenti nei 16 comuni
della zona del sisma che verra’ pagato entro il 15 settembre.
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TERREMOTO. BERTOLASO: PER PREVENZIONE SERVE UOMO SOLO AL COMANDO
“Non ho mai detto che Cantone o Errani non
vadano bene per la ricostruzione. La ricostruzione di Amatrice,
Arquata e Accumoli la puo’ fare chiunque, e’ una questione molto
limitata, si sa benissimo come si deve ricostruire in queste
situazioni. Io mi sono riferito alla enorme e ineludibile
esigenza di mettere in sicurezza tutto il Paese. Dieci fa, in
tempi non sospetti, dissi che con la prevenzione non si vincono
le elezioni. Alla politica della prevenzione non gliene puo’
fregar di meno”. Lo ha detto Guido Bertolaso, ospite di Radio
Cusano Campus, l’emittente dell’universita’ degli Studi Niccolo’
Cusano. “La prevenzione- ha aggiunto- deve interessare, pero’,
agli italiani. La zona sismica parte dal Friuli, attraversa tutti
gli Appennini, arriva allo Stretto e si ferma a Catania. In
queste zone c’e’ un rischio sismico rosso. Politica o non
politica gli italiani debbono pretendere che si faccia la vera
grande e massiccia piu’ importante opera pubblica da fare in
Italia: la messa in sicurezza del territorio. Si stanziassero 5
miliardi l’anno per i prossimi dieci anni e si inizino i lavori.
Non si diano i soldi agli enti locali, non si parta con la solita
ripartizione a pioggia alle regioni”.
Per Bertolaso “si deve bypassare tutto, serve un uomo solo al
comando che deve avere pieni poteri e che da domani deve iniziare
a mettere in sicurezza il popolo italiano. Qualcuno ha paura
della corruzione? Si nomini Cantone, cosi’ i benpensanti saranno
contenti, si prenda Cantone questo cerino gigantesco in mano e
metta in sicurezza tutto il Paese. Se Cantone non se la sentisse,
andrebbe benissimo anche Tronca. Ma ci sono tante donne in gamba,
magistrati, prefetti, in grado di fare questo intervento. Va
messa in sicurezza tutta l’Italia, altrimenti sarete ancora qui
con i giornali e le televisioni a piangere e a lamentarvi.
Abbiamo norme e criteri per fare tutto. Quella della ingegneria
sismica e’ una scienza esatta. Un Paese che vuole essere tra i
primi otto del mondo, non puo’ continuare a diffondere in giro
per il mondo le immagini di Amatrice distrutta come se fossimo in
Afghanistan”.
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Matteo Salvini, Segretario della Lega Nord, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul terremoto nel centro Italia. “Impariamo dagli errori del passato –ha affermato Salvini-. In Emilia, in provincia di Modena e Ferrara, ci sono ancora 20mila edifici inagibili, più di 12 miliardi di euro che lo Stato ancora deve risarcire a famiglie e aziende agricole. Però quanti telegiornali ancora se ne occupano? Come Lega la prima proposta che abbiamo fatto a Renzi è concedere l’esenzione fiscale per almeno 3 anni alle popolazioni coinvolte dal sisma. Il governo dice che non farà pagare il ticket sui farmaci, vorrei ben vedere, ci mancherebbe che glielo facesse pagare. Speriamo che non glielo vada a chiedere fra 6 mesi con gli interessi. Non dobbiamo ricommettere gli errori del passato. Quando Renzi ha proposto l’ex governatore dell’Emilia per gestire l’emergenza sono saltato sulla sedia. Il governatore di una regione che dopo 4 anni è in questa situazione non mi sembra un modello da esportare. La politica deve fare un passo indietro e nominare un tecnico. Noi abbiamo proposto il prefetto Francesco Paolo Tronca. Temo che Renzi cerchi di lottizzare anche il terremoto, siamo allo squallore fatto governo, speriamo ci ripensi. Dobbiamo stare tutti uniti ma non negli errori, ritengo che sia profondamente ipocrita dedicare il minuto di silenzio il lutto nazionale poi usciti dalla chiesa dimenticarsi di quello che la politica ha sbagliato in questi anni. Ho apprezzato le parole del vescovo che dice non è colpa della natura ma è l’uomo che ci mette del suo. Apprezzo i parroci che non dicono frasi di circostanza, come quello che ha celebrato i funerali delle vittime a Palagonia, ucciso da un immigrato”.
Emergenza immigrazione. “Avere 13 mila sbarchi nell’arco di pochi giorni, significa che sbarca una città nella città –ha sottolineato Salvini-. La gente non ne può più. Se il governo continua a far finta di niente e gli sbarchi continueranno, qui scoppierà il caos. La gente è arrivata all’esasperazione. Io dico accogliamo donne e bambini, ma gli altri tornino a casa. Al di là del terremoto, spero che le promesse di Renzi non rimangano solo promesse e le tende durino il meno possibile. E’ una vergogna che ci siano centinaia di migliaia di immigrati sparsi per case e alberghi e coloro a cui verrà riconosciuto asilo politico sono il 10%, significa che per gli altri 90% stiamo ospitando a nostre spese clandestini, nella peggiore delle ipotesi delinquenti. Vorrei che la politica intervenisse un attimo prima, altrimenti poi ci sarà il far west”.
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Francesco Storace, leader de La Destra, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In merito alla ricostruzione dopo il terremoto. “Noi varammo una serie di provvedimenti che ancora oggi rappresentano un esempio –ha affermato Storace-. Nel 2000 ci fu il terremoto nella Valle dell’Aniene, avemmo molti danni alle case, alle attività commerciali e alle chiese. In particolare 9 comuni ebbero danni seri. Noi ci mettemmo a lavorare adeguatamente e riuscimmo a mettere a nuovo quei comuni rapidamente. Vogliamo proporre una legge sisma per far sì che si eviti il fenomeno dello spopolamento dei comuni. Bisogna rifare Amatrice com’era, così come Accumoli, ovviamente dotandole di adeguata copertura anti-sismica. Zingaretti sta lavorando, credo che il centrodestra debba portare un contributo fattibile a questa iniziativa della Regione per proporre alla maggioranza una legge che possa essere pilota anche nei confronti delle altre regioni. Zingaretti non è uno stupido, ha tutto l’interesse a non avere ostacoli. Non possiamo essere spettatori, non c’è un colore politico in queste situazioni. Andrò ad Amatrice quando i riflettori si spegneranno, non voglio andare lì a fare la passerella. Nel 2015 facemmo una cena all’Hotel Roma ad Amatrice. Il sindaco Pirozzi? Vedo un accanimento incredibile. Ho rispetto per la Magistratura, però sarei ancora un po’ più prudente del procuratore Saieva, far apparire Pirozzi come non so chi è sbagliato. Fate almeno posare la polvere prima…”.
Sul tema è intervenuto anche Fabio Melilli, deputato Pd ed ex presidente della Provincia di Rieti dal 2004 al 2012.
“L’adeguamento sismico dell’Umbria valeva 13 miliardi, per noi furono stanziati 60 milioni –ha spiegato Melilli a Radio Cusano Campus-. Ci si sarebbe potuti concentrare sugli immobili strategici, il 50% delle opere finanziate furono chiese. Adesso si parla molto della scuola di Amatrice. Io ero presidente della provincia quando ci fu il terremoto de L’Aquila e ci furono 300 ordinanze di sgombero, all’epoca la provincia di Rieti non fu inserita nel cratere. Marrazzo ci stanziò 5 milioni, che è una cifra irrisoria rispetto ai danni subiti. Chiediamo al governo un decreto su misura per la nostra terra. Amatrice così come Accumoli è una zona molto vincolata, bisogna fare un’operazione normativa molto attenta”.
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