“Giocano a fare la parte dei fessi, gli strateghidella regione Lazio. Non una riga pubblica su quel che cominciano a denunciare i giornali sulle magagne della società delle strade, l’Astral, su strani appalti; non una parola di spiegazione seria nelle sedi istituzionali. Ieri abbiamo chiesto, in commissione terremoto, chiarimenti esaurienti
all’assessore Refrigeri sulle anomalie già denunciate su questo nostro giornale. In particolare sui dodici lotti in materia di strade per un valore di 50 milioni di euro, non una parola sulla mancata collaborazione con l’Anac, l’autorità anticorruzione; non una sillaba sulle disfunzioni denunciate in tema di soccorso e sorveglianza sulle strade stravolte da sisma e neve nel reatino; non un sussulto sul copia e incolla del capitolato Astral da quelli dell’Anas; non un cenno sulle aziende particolarmente fortunate nel beccarsi appalti e somme urgenze da parte dell’azienda regionale. Di suo, l’assessore ci ha messo solamente la promessa di consegnare alla commissione una specie di focus – così gli gnorri chiamano i controlli – che sarebbe stato effettuato dalla giunta Zingaretti per verificare che succede ad Astral. In aggiunta al silenzio sostanziale sulla trasparenza, la delusione per la pochezza dei risultati raggiunti dalla regione nel confronto col governo Gentiloni sulla gestione del dopo sisma. Se c’è una cosa che il territorio chiede a gran voce, sia nel Lazio che nelle altre regioni interessate, è la creazione di zone franche dove venga sospeso il trattamento fiscale che vessa i contribuenti del nostro paese. Non c’è traccia di tutto questo nel decreto emanato, chissà se i parlamentari riusciranno a sfondare la barriera dell’esecutivo. Ed è incredibile che regioni che hanno sofferto la tragedia che abbiamo conosciuto non riescano ad imporsi nella trattativa col ministro senza dover aspettare deputati e senatori. Insomma, siamo a caro amico, come si dice dalle nostre parti. Con la delusione di dover aspettare chissà quanto tempo per reclamare diritti negati. Al resto, tanto, ci dovrà pensare santa madre magistratura. L’importante è che non se ne lamentino”. Lo dichiara, in una nota, Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità.