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Tiero: “Latina è disponibile a lasciare ai piccoli comuni la guida dell’Ato4”

scritto da Redazione
Tiero: “Latina è disponibile a lasciare ai piccoli comuni la guida dell’Ato4”
“Anche i piccoli Comuni possono ambire alla guida dell’Ato 4. Personalmente mi farò promotore di una proposta che vada in questa direzione. Relativamente alla conferenza dei sindaci dell’Ato 4 svoltasi pochi giorni fa, credo sia necessario fare alcune riflessioni. Innanzitutto, ritengo sia utile sottolineare la bontà della proposta avanzata dal Comune di Latina, che punta ad una modifica dello Statuto a mio avviso ‘inclusiva’. Si prevede nello specifico, la possibilità di eleggere in seno all’assemblea dei sindaci il presidente, attualmente individuato nella persona del massimo rappresentante della Provincia. In sostanza si permetterebbe in questo modo, anche ai sindaci dei piccoli Comuni, di poter aspirare alla presidenza dell’Ato 4. Penso sia un cambiamento radicale che vada nell’interesse delle piccole comunità locali. Da tanto tempo registro lamentele e proteste per la mancanza di controlli da parte del vertice dell’Ato 4 nei confronti del gestore idrico. Non è un mistero che diversi amministratori locali anche nel recente passato abbiano sottolineato come sul sistema idrico integrato andasse esercitata da parte della presidenza dell’Ato 4 un’azione di monitoraggio più attenta in relazione alla gestione del servizio. Sono dell’idea che si debba evitare il consolidamento di rendite di posizione o comunque una sorta di assuefazione alle logiche di potere. Di conseguenza è auspicabile che vi possa essere un cambio nei ruoli di responsabilità e nello specifico, che anche ai rappresentanti dei piccoli Comuni sia data la possibilità di poter assumere il ruolo guida dell’ambito territoriale ottimale.
Ho letto con stupore alcune dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale del Pd, Omar Sarubbo. Mi sono posto diversi interrogativi a proposito. Perché continua a mistificare? Molto probabilmente non intende difendere il sistema territoriale ma forse qualche altra cosa?
Vorrei ricordargli che gli emendamenti presentati dal Comune di Latina elaborati alla luce del sole, sono stati depositati 20 giorni prima della discussione, salvo poi essere ritirati per favorire un’ampia e ragionevole discussione tra tutti i Comuni.
Ma è convinto Sarubbo che i suoi amministratori sono contenti sia della gestione dell’Ato 4 che della governance di Acqualatina?
Se non vado errato ci sono state sempre lamentele dei suoi nella gestione di Ato 4 che non controllava adeguatamente il servizio svolto da Acqualatina. Adesso è stato folgorato sulla via di Damasco? Ma è convinto che la sua posizione sia un fattore positivo per i territori e per gli amministratori del suo partito in questa provincia?
Gli ricordo inoltre che il Comune di Latina ha avanzato la richiesta di creare un gruppo di lavoro, volto a facilitare un dialogo costruttivo sulle modifiche allo Statuto dell’Ato. Affermare, come ha fatto il segretario Sarubbo, che la sindaca Celentano ‘avrebbe tentato di concentrare il potere decisionale dell’Egato 4 nelle mani dei soli Comuni più grandi’ è dunque una valutazione totalmente priva di fondamento. Soprattutto ritengo che le decisioni sulla struttura formale dello Statuto in ordine al tema della rappresentanza debbano essere discusse e condivise da tutti i sindaci del bacino idrico, come vorrebbe una prassi corretta quando c’è di mezzo una ‘carta costituzionale, come è nel caso in questione.
Il Comune di Latina, ne sono certo, favorirebbe la scelta di un sindaco di un ente minore per la presidenza dell’Ato 4. La sindaca Celentano, senza auto investiture, darebbe dunque la possibilità a chi non ha voce di poter incidere ed eventualmente guidare ed indirizzare le politiche dell’Ato. Io ritengo sia giunto il momento di fare delle scelte concrete e non ideologiche. Invito tutti gli amministratori locali ad assumere un atteggiamento responsabile che vada nell’interesse della collettività. Partendo dal nucleo dei Comuni che si è formato in assemblea che con grande senso di responsabilità e delle comunità rappresentate non ha consentito l’approvazione di uno Statuto evidentemente penalizzante per una grande parte del territorio.
Mi auguro quindi che sulle modifiche allo Statuto dell’Ato 4 prevalga l’idea di una soluzione condivisa. Sono sicuro che ne trarrebbero beneficio i Comuni, soprattutto quelli minori, ed i cittadini utenti del servizio idrico”.

Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio

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