«È opportuno aver dato estrema priorità a questa transazione rispetto ad altre che
quest’amministrazione intende realizzare per annullare l’accantonamento di oltre 100 milioni di euro
relativo al fondo contenziosi richiesto dall’Avvocatura comunale? Penso alle terme, al cimitero, all’ex
SVAR e a molte altre questioni ritenute meno prioritarie rispetto al contenzioso con la Latina
Ambiente». Su questo nodo ha richiamato l’attenzione il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi,
nella seduta odierna del consiglio comunale, chiamato a discutere e approvare il debito fuori
bilancio legato alla transazione concordata con la curatela fallimentare dell’ex società partecipata del
Comune e dichiarata fallita nel 2006.
«Un’operazione tanto urgente da essere stata uno dei primi atti deliberativi dell’amministrazione
appena insediata a luglio scorso. Nel 2016 – ha ricordato Ciolfi nel suo intervento – il tribunale di
Latina, con sentenza n.105, rifiutò il concordato preventivo perché gli uffici scrissero nero su bianco
che il pagamento delle fatture per i servizi di igiene urbana resi dalla società non era dovuto. Ancora,
il Gruppo di Lavoro istituito durante la scorsa consiliatura, dopo aver studiato le carte, ha ritenuto
opportuno non transigere: cos’è cambiato oggi perché quelle fatture siano state rivalutate e si sia
ritenuto di procedere in urgenza, con una variazione di bilancio alla vigilia del Natale e una
transazione a pochi giorni dal Capodanno? Non è una certezza, ma diversi atti politico-amministrativi
passati a cavallo delle festività finiscono sotto la lente d’ingrandimento per errori grossolani, fatti
anche in buona fede, ma comunque commessi. Lo stesso dirigente Volpe in commissione non si è
sentito di escludere con sicurezza l’insorgenza in futuro di un nuovo contenzioso, inoltre tutti i pareri
richiamati, dei servizi e del CTP, sono discrezionali e non vincolanti e non tutti entrano nel merito del
quantum della transazione, sulla cui convenienza tutta la maggioranza non ha dubbi, ma non è detto
che una sentenza non avrebbe fatto risparmiare di più alle casse dell’Ente e alle tasche dei cittadini»
Pur riconoscendo l’enorme lavoro tecnico compiuto dall’assessora Nasti, la consigliera del
Movimento ha voluto porre l’accento sull’aspetto politico dell’operazione e sull’opportunità di
alcune circostanze saltate agli occhi leggendo la delibera relativa alla transazione, nonché articoli di
stampa. «Tra i nomi coinvolti nella questione compaiono quelli di professionisti che rivestono
attualmente ruoli importanti nell’amministrazione: tra i curatori fallimentari c’è il neo presidente del
CdA di Abc; il capo segreteria del sindaco e il consulente esterno chiamato dalla sindaca per meglio
orientarsi in situazioni controverse sono allo stesso tempo coinvolti nella vicenda del fallimento della
Latina Ambiente. Nulla di illegittimo, tantomeno si vuole mettere in discussione le competenze di
queste figure, certo è che siamo di fronte a una coincidenza particolare».
«Gli attori di questa transazione e l’urgenza con cui è stata deliberata, che non ha lasciato tempo
congruo a valutare adeguatamente gli atti, avrebbero imposto un momento di approfondimento più
ampio, con i dovuti passaggi nelle commissioni competenti necessari a chiarire ogni possibile dubbio
e a rendere consapevoli anche i consiglieri di opposizione dell’effettiva bontà dell’operazione» ha
concluso Ciolfi motivando così l’abbandono dell’aula al momento del voto.
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