Esternalizzare i servizi è più importante, per chi governa Roma come il Lazio, di garantirne il buon funzionamento, questo vale per la sanità come per i trasporti.
Accade così che il Comune di Roma assegna un appalto da un miliardo di euro a due aziende private, ma una delle due, che gestirà il trasporto per il lotto ovest, ricevendo 500 milioni per otto anni, è ben conosciuta per le sue prestazioni “diversamente efficaci”, ma soprattutto per il trattamento dei suoi lavoratori pagati in ritardo o non pagati e per il debito di circa 4 milioni con il fisco.
Il sistema dei trasporti in tutto il Lazio rappresenta un tormento quotidiano per i pendolari, che da tutta la regione si dirigono in gran parte verso il lavoro nella capitale. Lavorare significa perciò, per i/le pendolari laziali, perdere tanto tempo in più rispetto all’orario vero e proprio, tempo di vita che nessuno restituirà in un sistema funzionale solo ai profitti dei privati, e rischiare ritardi difficilmente giustificabili ai datori di lavoro.
I privati a Roma gestiscono già il 25% del trasporto su gomma, con risultati pessimi. A questi si devono aggiungere altre linee (p.es le vecchie linee S, le navette sostitutive, ecc.).
Decenni fa, in ossequio alla liberalizzazione galoppante, ci avevano raccontato che privatizzare i servizi avrebbe significato una migliore qualità e tariffe più basse. E’ un falso clamoroso e Rifondazione Comunista lo ha sempre denunciato! Quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti.
Rifondazione Comunista si batte perché i servizi, a cominciare da quelli essenziali come i trasporti, che nello spirito della Costituzione debbono garantire i diritti fondamentali, tornino ad essere pubblici ed efficienti. Si può fare.
Basta arricchire i privati con soldi pubblici e ricevere in cambio servizi mediocri o scadenti!
Loredana Fraleone, Segretaria regionale Rifondazione Comunista/SE Lazio
Maurizio Messina, responsabile Trasporti Rifondazione Comunista/SE Lazio
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