Nella lettera, l’Anav spiega che “l’intero mondo produttivo è impegnato ad arginare gli effetti della crisi nel quotidiano tentativo di salvaguardare tanto il capitale investito quanto i livelli occupazionali. In tale contesto, le circa 90 imprese private esercenti trasporto pubblico locale nella regione Lazio e che occupano circa 2.000 dipendenti vivono una realtà resa ancor più drammatica dal cronico ritardo nel pagamento dei corrispettivi bimestrali che Regione e Comuni devono erogare a fronte dei contratti di servizio stipulati”. “I ritardati pagamenti, ovvero i ripetuti inadempimenti contrattuali – rileva l’Anav – sono adesso giunti a livelli di assoluta insostenibilità, atteso che il pagamento dei corrispettivi è fermo al bimestre settembre/ottobre 2011 e, quindi, con ritardi intollerabili, ormai superiori a 12 mesi. La mancanza di liquidità che scaturisce da tale situazione, e la contemporanea stretta creditizia operata dal sistema bancario, ha condotto numerose aziende della Regione sull’orlo del collasso finanziario. Come imposto dalla natura pubblica del servizio e dalla serietà che sempre ha contraddistinto l’opera delle imprese private, le stesse continuano ad erogare i servizi ampliando, ove consentito e possibile, i livelli di indebitamento bancario. Ma tale stato di cose non può protrarsi oltre e, suo malgrado, la scrivente, in esito all’assemblea delle aziende associate riunitesi il 24 ottobre scorso, comunica che a partire dal mese di novembre 2012 non sarà possibile procedere al pagamento della retribuzioni ai dipendenti e poi, conseguentemente, la tredicesima mensilità”. L’Anav assicura “di aver fatto tutto il possibile per evitare che gli effetti di tale situazione nei confronti di imprese che erogano un servizio pubblico essenziale si riverberassero anche nei confronti dei lavoratori che tale servizio svolgono con professionalità e puntualità”. L’associazione auspica che “un pronto intervento” delle autorità della Regione Lazio per “rendere immediatamente disponibili le somme spettanti, possa ricondurre il quadro finanziario delle imprese a livelli di sostenibilità, evitandgravi ripercussioni all’intero settore e coniugando quell’unità di intenti e prospettive che mai come in questo momento caratterizza il mondo imprenditoriale e quello del lavoro”.