Seconda giornata di interrogatori di garanzia per gli indagati per Mafia Capitale, complessivamente sono 25, finiti agli arresti domiciliari. Oggi, davanti al gip Flavia Costantini, sono comparsi Brigidina Paone, collaboratrice all’assessorato alla Casa, Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi, Angelo Marinelli, già appartenente alla segreteria dell’ex assessore alla Casa Daniele Ozzimo, Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol.Co., e Santino Dei Giudici, presidente della società cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo.
I primi due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, gli altri hanno risposto e, secondo quanto si è appreso, avrebbero respinto gli addebiti. Domani altra tornata di interrogatori di garanzia. In particolare saranno sentiti i dirigenti della cooperativa La Cascina.
MAFIA CAPITALE: ZINGARETTI, POLITICA NON E’ SOLO QUESTO
Quanto messo in luce dall’inchiesta mafia capitale è “una situazione che dovrebbe spingere i partiti e le istituzioni ad una scelta di campo inequivocabile per la legalità e la moralizzazione dell’agire politico e di governo. Noi faremmo un favore ai corrotti e umilieremmo gli onesti se in una denuncia così dura non avessimo la forza di dire che la politica non è stata e non è solo questo“. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso del suo intervento in Consiglio regionale su ‘mafia capitale’. La politica, ha proseguito, “è anche voglia di riscatto e di cambiamento, difesa dei diritti per i cittadini; innovazione delle Istituzioni e partecipazione“. Zingaretti, nel corso del suo intervento ha definito “molto preoccupante quanto messo in luce dall’inchiesta di Mafia Capitale, cioè il consolidamento di un’area che coinvolge, insieme ai mafiosi e ai criminali, imprenditori, professionisti e dirigenti pubblici politici di diverso orientamento politico. Una nuova forma di illegalità caratterizzata dalla saldatura fra mondi diversi (criminale, sociale, politico, economico) che forma una rete diffusa di corrutela, contribuendo a una generale caduta etica del Paese“.
MAFIA ROMA. ZINGARETTI: CENSURARE ECCESSO GIUSTIZIALISMO “INGIUSTO METTERE SU STESSO PIANO ARRESTO E UNA FRASE SUGLI ATTI”
“Questa tensione per la trasparenza che deve trovare spazio nella coerenza delle scelte e degli atti amministrativi è l’unico strumento che abbiamo per batterci a viso aperto per la legalità. Ed è anche l’unico modo per essere fieri sostenitori dell’azione giudiziaria ma anche censori di un eccesso di giustizialismo che in questi momenti appare sempre e che non fa, più distinzioni nelle responsabilità degli individui: un arresto suffragato da prove e una frase pubblicata su atti non ritenuti rilevanti dalla Procura vengano messi sullo stesso piano. Questo non è giusto“. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel suo intervento in aula.
“Eppure è così e non abbiamo alternative nel provare a continuare, pur in una situazione così drammatica, a lottare per difendere le Istituzioni e la loro integrità – ha aggiunto – C’è una lotta in corso, difficile e piena di insidie. Rischiosa, noi la vogliamo continuare a combattere“.
MAFIA ROMA. ZINGARETTI: FARE ALTRE SEMPLIFICAZIONI SOCIETA’. “PROCEDERE CON CELERITÀ PRIMA DI ESTATE, NON FERMIAMOCI”.
“Non fermiamoci. Sarebbe di grande valore se prima dell’estate si procedesse con celerità alle ulteriori semplificazioni societarie depositate nelle Commissioni. Farebbero risparmiare soldi e porterebbero maggiore chiarezza“. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel suo intervento in aula.
“Ma come dicevo prima, tutto ciò forse ancora non basta ecco perche’ l’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità entro luglio presenterà una bozza di Protocollo di Legalità sui lavori pubblici che proporremo alle associazioni di categoria dell’impresa e alle organizzazioni sindacali – ha aggiunto – Mi impegno fin d’ora che la bozza venga discussa in una riunione congiunta delle Commissioni I e VI affinché il Consiglio Regionale possa portare il proprio contributo“.
MAFIA ROMA. ZINGARETTI: PER GARE RILEVANTI AIUTO SOGGETTI TERZI. “SPERO PROSSIMA SETTIMANA SIA PUBBLICATA GARA CUP”
“In alcune gare particolari, come quella rilevantissima della Multiservizi, si è scelto per la composizione delle Commissioni di rivolgersi a professionalità alte designate da organismi terzi, in questo caso il Gse una delle Istituzioni più importanti per il governo del settore energetico. Comunque, visto la delicatezza del tema, abbiamo già deciso con Autorità Nazionale Anticorruzione, di sottoporre questo procedimento all’Istituto di Vigilanza collaborativa dell’Autorità. Forse un po’ si rallentano i tempi si dovrà evitare, ma credo corretto usare tutte le precauzioni preventive del caso“. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel suo intervento in Aula sulla fase due dell’inchiesta Mafia Capitale.
“Anche la nuova gara Cup, che confido la prossima settimana possa andare in pubblicazione – ha aggiunto – è figlia, vista la delicatezza del tema, di una serrata collaborazione con l’Autorità Anticorruzione. Collaborazione in questa fase conclusa e che ora ripeto, rende possibile il procedimento“.
MAFIA ROMA. AURIGEMMA: ZINGARETTI SI DIMETTA COME POLVERINI
“Quanto avvenuto in quest’ultimo periodo merita un’opportuna riflessione, proprio al fine di restituire la dovuta credibilità alla politica e soprattutto alle istituzioni. Ritengo che, se per motivi di opportunità l’ex Governatrice Polverini ha effettuato un passo indietro per lo scandalo ‘rimborsopoli’, pur non essendo indagata; se per altrettanti motivi di opportunità, nei mesi scorsi il segretario del Pd nonché presidente del Governo Renzi ha spinto Maurizio Lupi alle dimissioni da Ministro dei Trasporti, anche lui tra l’altro non indagato, credo che allo stesso modo il Premier dovrebbe chiedere a gran voce le dimissioni dell’attuale presidente Zingaretti e del sindaco di Roma Marino, seppur entrambi non indagati. Nel rispetto delle indagini della magistratura, che saprà far luce su quanto emerso, bisogna ridare credibilità alle istituzioni di fronte ai cittadini, e quindi per fugare ogni dubbio è necessario fare un passo indietro. Si torni al voto“. Così in un comunicato Antonello Aurigemma, capogruppo di Forza Italia della Regione Lazio.
MAFIA ROMA. ZINGARETTI: CORTE CONTI CHIEDE CHIARIMENTI CUP. “SUI MOTIVI CHE IN PASSATO HANNO PORTATO A PROROGA SERVIZIO”
“Informo l’Aula che proprio in questi giorni la Corte dei Conti ha richiesto chiarimenti in merito alle motivazioni che hanno prodotto negli anni passati questa prolungata proroga del servizio“. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel suo intervento in aula.
MAFIA CAPITALE. MONTEVECCHI (M5S): TRASPARENZA IN NUOVE NOMINE MIBACT. APPELLO RIVOLTO AL MINISTRO FRANCESCHINI
“Dalle carte dell’inchiesta Mafia Capitale veniamo a sapere che la corruzione non ha risparmiato nemmeno l’appalto per il restauro dell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio e che in manette e’ finito anche il funzionario della Sovrintendenza Maurizio Anastasi. Alla luce di questa ennesima notizia, chiediamo al Ministro Franceschini di cogliere l’occasione della riforma del Mibact in corso per creare argini a episodi come questi“. Lo afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle della Commissione Istruzione Michela Montevecchi.
“Soprattutto – conclude Montevecchi – serve massima attenzione per il conferimento delle nuove nomine dirigenziali all’interno del Ministero: ci auguriamo che il ministro segua il lume della trasparenza e della meritocrazia, conferendo l’incarico a persone oneste e di indiscussa levatura morale“.
MAFIA CAPITALE, ZINGARETTI: GUAI A METTERE TUTTI NELLO STESSO SACCO
Per Zingaretti, la “tensione per la trasparenza che deve trovare spazio nella coerenza delle scelte e degli atti amministrativi, è l’unico strumento che abbiamo per batterci a viso aperto per la legalità. Ed è anche l’unico modo – ha aggiunto – per essere fieri sostenitori dell’azione giudiziaria, ma anche censori di un eccesso di giustizialismo che in questi momenti appare sempre e che non fa più distinzioni nelle responsabilità degli individui: un arresto suffragato da prove e una frase pubblicata su atti non ritenuti rilevanti dalla Procura vengano messi sullo stesso piano. Questo non è giusto“.
MAFIA CAPITALE, CONCLUSI INTERROGATORI GARANZIA PER ALTRI 5 ARRESTATI
Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia di altri 5 indagati finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. Davanti al gip Flavia Costantini, sono comparsi oggi Brigidina Paone, collaboratrice all’assessorato alla Casa, Alessandra Garrone, compagna di Salvatore Buzzi, Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol. Co., Santino Dei Giudici, presidente della cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo e Angelo Marinelli, ex appartenente alla segreteria dell’ex assessore alla Casa Daniele Ozzimo. Fatta eccezione per Paone e Garrone, gli altri tre indagati hanno risposto alle domande del magistrato, respingendo – stando a quanto si apprende – le accuse a loro carico.
MAFIA CAPITALE, BPM: “GIOVEDÌ 18 TUTTI IN CAMPIDOGLIO”
“Dall’assemblea un segnale alla città:mobilitiamoci! Giovedi prossimo tutt@ in Campidoglio! Togliamo di mezzo il mondo di sopra! #MafiaCapitale“. Ad annunciare in un tweet la manifestazione prevista per giovedì 18 giugno i Blocchi Precari Metropolitani.
MAFIA CAPITALE: ZINGARETTI, NESSUN MEMBRO GIUNTA REGIONALE COINVOLTO (2)
“Per quanto riguarda questa Istituzione, un Consigliere Regionale è stato arrestato, il Consigliere Regionale Luca Gramazio, colpito da un provvedimento di custodia cautelare con l’accusa del delitto di cui all’ambito 416 bis. Il dirigente regionale Guido Magrini è agli arresti domiciliari per corruzione. Il dott. Magrini, in servizio presso la Regione dal 1995 e dal 2005 al 2010 a capo della Direzione Bilancio, era fino a due anni fa il Capo Dipartimento, poi Direttore Politiche Sociali e, a seguito della strategia di rotazione degli incarichi, dirigeva ora un’Area di studio senza alcuna funzione di amministrazione attiva“.
“Dal giorno del suo arresto il dott. Magrini è stato sospeso dal servizio – ha proseguito – Dalla lettura dell’ordinanza e successive comunicazioni della dott.ssa Longo e della dott.ssa Agostinelli emerge che sono indagate non per ipotesi corruttive connesse alla Direzione della Centrale Acquisti ma per la presunta incompletezza delle informazioni rese ai Pm in un incontro tenutosi il 18 febbraio 2015. Il tema sarebbe stato affrontato e chiarito poi in un secondo colloquio richiesto dalla dott.ssa Longo il 19 marzo 2015“. “E’ confermata, come annunciata da lui stesso il 24 marzo 2015, l’apertura di un’indagine nei confronti del dott. Maurizio Venafro per tentativo di turbativa d’asta, tale circostanza lo portò a rassegnare le dimissioni per poter meglio e con serenità affrontare il percorso processuale – ha ricordato – Ora da cittadino starà a lui il compito di spiegarsi e difendersi. Tutti gli imputati ora dovranno rispondere alla giustizia delle accuse avanzate. In processi che vanno celebrati nei tribunali e che dovranno, ripeto, individuare le responsabilità individuali di ciascuno“.
MAFIA CAPITALE: ZINGARETTI, NESSUN MEMBRO GIUNTA REGIONALE COINVOLTO
“Negli atti allegati che la Procura non ritiene rilevanti per i provvedimenti adottati ma allegati ad essi – ha proseguito Zingaretti – c’è anche la documentazione che riguarda incontri tra Buzzi, allora semplicemente dirigente della Cooperativa 29 Giugno, e Marco Vincenzi; nel quale si parla di emendamenti per un totale di 1.800.000 euro che sarebbero stati presentati da Luca Gramazio e da Marco Vincenzi“. “Non solo Vincenzi ha negato l’esistenza di questi emendamenti, ma confermo che alla Regione non risulta nessun emendamento né provvedimento di spesa nei confronti dei Municipi di Roma – prosegue – Vincenzi, anche se non indagato, per contribuire a lavorare in un clima di piena serenità ha preferito rassegnare le dimissioni dal suo ruolo di capogruppo“.
MAFIA CAPITALE, ZINGARETTI: NESSUN MEMBRO GIUNTA REGIONALE RISULTA COINVOLTO
Il governatore Zingaretti ha quindi riepilogato, nel suo intervento in Aula, la serie di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria che riguardano la Regione: “il consigliere Luca Gramazio è stato arrestato, colpito da un provvedimento di custodia cautelare con l’accusa del delitto di cui all’ambito 416 bis. Il dirigente regionale Guido Magrini è agli arresti domiciliari per corruzione.
Il dottor Magrini, in servizio presso la Regione dal 1995 e dal 2005 al 2010 a capo della Direzione Bilancio, era fino a due anni fa il Capo Dipartimento, poi Direttore Politiche Sociali e, a seguito della strategia di rotazione degli incarichi, dirigeva ora un’Area di studio senza alcuna funzione di amministrazione attiva. Dal giorno del suo arresto il dottor Magrini è stato sospeso dal servizio“. Per quanto riguarda “la dottoressa Elisabetta Longo e la dottoressa Giovanna Agostinelli, emerge che sono indagate non per ipotesi corruttive connesse alla Direzione della Centrale Acquisti, ma per la presunta incompletezza delle informazioni rese ai PM in un incontro tenutosi il 18 febbraio 2015. Il tema sarebbe stato affrontato e chiarito poi in un secondo colloquio richiesto dalla dott.ssa Longo il 19 marzo 2015. E’ confermata, invece, come annunciata da lui stesso il 24 marzo 2015, l’apertura di un’indagine nei confronti del dottor Maurizio Venafro per tentativo di turbativa d’asta, tale circostanza lo portò a rassegnare le dimissioni per poter meglio e con serenità affrontare il percorso processuale. Ora da cittadino starà a lui il compito di spiegarsi e difendersi. Tutti gli imputati ora dovranno rispondere alla giustizia delle accuse avanzate in processi che vanno celebrati nei tribunali e che dovranno, ripeto, individuare le responsabilità individuali di ciascuno“. Zingaretti ha concluso citando la vicenda che ha portato l’ex capogruppo del Pd alla Pisana, Marco Vincenzi, a rassegnare le dimissioni: “Negli atti allegati che la Procura non ritiene rilevanti per i provvedimenti adottati, ma allegati ad essi, c’è anche la documentazione che riguarda incontri tra Buzzi, allora semplicemente dirigente della Cooperativa 29 Giugno, e Marco Vincenzi; nel quale si parla di emendamenti per un totale di 1.800.000 euro che sarebbero stati presentati da Luca Gramazio e da Marco Vincenzi“. Zingaretti ha voluto sottolineare che “non solo Vincenzi ha negato l’esistenza di questi emendamenti, ma confermo che alla Regione non risulta nessun emendamento né provvedimento di spesa nei confronti dei Municipi di Roma. Vincenzi, anche se non indagato, per contribuire a lavorare in un clima di piena serenità ha preferito rassegnare le dimissioni dal suo ruolo di capogruppo“.
MAFIA CAPITALE, CERVELLINI (SEL): “INSIEME PER RIGENERAZIONE MORALE E LEGALITÀ”
“Ancora una volta da parte dei tessuti sani di questa città, in primis il movimento sindacale, partono sollecitazioni alla responsabilizzazione e alla partecipazione. Siamo solidali con loro, a presidio della legalità, per il ripristino dell’etica e soprattutto per ribadire che Roma e i suoi cittadini contrastano la corruzione e il malaffare“. Lo dichiara in una nota il senatore SEL Massimo Cervellini, vice presidente Commissione Lavori pubblici, “a sostegno della fiaccolata contro le mafie organizzata a piazza Santi Apostoli da Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti, Uil Roma e Lazio“.
MAFIA CAPITALE, LOMBARDI: SIAMO TRINCEA CONTRO QUESTA AMMINISTRAZIONE CORROTTA
“Oggi aspettavamo un’assunzione di responsabilità da parte di Zingaretti che non c’è stata, e che dubito ci sia nella risposta che darà adesso al dibattito. Però Zingaretti e Marino sono i responsabili politici di questa situazione e sono dei referenti di un’amministrazione mafiosa che governa il Comune e la Regione. Devono prenderne atto che, finché ci sono loro, questa amministrazione continuerà nello stesso modo in cui ha lavorato in questi anni. Quindi, per questo, se ne devono andare“. Lo ha detto la deputata M5s, Roberta Lombardi, a margine della seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio dedicata all’inchiesta ‘Mafia Capitale’. In merito alla protesta di alcuni sostenitori del Movimento andata in scena nel corso della seduta, Lombardi ha commentato: “Si protesta per chiedere onestà. Ci rendiamo conto dove siamo arrivati in questo paese?“. “Noi oggi siamo qui come sostenitori e portavoce del M5s e siamo qui sia perché siamo una rete di cittadini all’interno delle istituzioni e fuori, una trincea contro questa amministrazione corrotta regionale e comunale, sia perché stiamo facendo, in questi anni, un lavoro sistemico a tutti i livelli, parlamentare, regionale e comunale, su molti di quei temi che sono trattati da ‘Mafia Capitale’: parlo dell’emergenza abitativa, della sanità, delle cooperative sociali e della gestione dei campi rom, dei Cie e dei Cara. Molti degli atti che sono stati prodotti anche nelle ordinanze di custodia cautelare – ha concluso – sono frutto di atti nostri“.
MAFIA CAPITALE, ZINGARETTI: GARA MULTIERVIZI SOTTOPOSTA ALL’ANTICORRUZIONE
“In alcune gare particolari, come quella rilevantissima della Multiservizi, si è scelto, per la composizione delle Commissioni, di rivolgersi a professionalità alte designate da organismi terzi, in questo caso il GSE una delle Istituzioni più importanti per il governo del settore energetico. Comunque, visto la delicatezza del tema, abbiamo già deciso con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, di sottoporre questo procedimento all’Istituto di Vigilanza collaborativa dell’Autorità. Forse un po’ si rallentano i tempi, ma credo corretto usare tutte le precauzioni preventive del caso“. Lo ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo in Consiglio regionale nel corso della seduta dedicata all’inchiesta ‘Mafia Capitale‘.
MAFIA CAPITALE, SBARDELLA: “ZINGARETTI PRENDA SUL SERIO RICHIESTA M5S”
“In assenza di un profondo cambiamento della propria azione politica, che al momento non si intravede, il presidente Zingaretti farebbe bene a prendere sul serio la richiesta di dimissioni avanzata dal Movimento 5 Stelle“. Così, lo riferisce una nota, il consigliere regionale Pietro Sbardella intervenendo alla Pisana durante il dibattito su Mafia Capitale. “Zingaretti nel suo intervento ha mantenuto una linea ‘istituzionale’ ma su troppe cose è stato vago, evanescente, quasi non avesse preso effettiva coscienza di quanto sta accadendo e che vorremmo non capitasse più all’interno della regione Lazio. Torno a ripetere quello che più volte, inascoltato, ho detto a Zingaretti – aggiunge – Ha l’obbligo di governare la regione non da solo, ma con il concorso di tutte le forze politiche presenti in consiglio. Serve, nel rispetto dei ruoli, condividere percorsi e scelte, ridando dignità all’assemblea regionale che vede, ahimè, la presenza del presidente soltanto in occasione di dibattiti straordinari. Forzature, furbizie, sottovalutazioni e superficialità, non possono più essere accettate. Se non legiferiamo e non svolgiamo il nostro compito di rappresentanza dei territori, delle categorie e dei cittadini tutti – ha concluso Sbardella – allora sarà meglio andare a casa e tornare al voto“.
Mafia Roma: Storace, Zingaretti eviti ‘squadra’ con Marino… ‘Basta con ‘circo Orfini’ che per difendervi offende gli onesti’
“La pregherei di evitare, per il futuro, di fare squadra con Marino. Il Comune, se si dimette Marino, si ritrova fra un anno a votare, se viene sciolto per mafia si andrà al voto fra due anni: è più facile andare al voto a ottobre qui. Lei ci deve convincere perché deve rimanere al suo posto dopo quello che ci ha raccontato“. Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Francesco Storace, intervenendo in Aula su Mafia Capitale. Storace ha attaccato anche il commissario romano del Pd: “A Roma c’è il ‘circo Orfini’ che proditoriamente attacca chiunque sia sul vostro cammino. Io non lo accetto più e davvero partiranno querele ‘a fare male’. Questo signore per difendere lei e il compare Marino si permette di dare del mafioso a persone oneste, io non ci sto più, visto che Tassone ce lo avete messo voi insieme a tutta quella combriccola. Quando esplodono gli scandali se ne prende atto – ha osservato – e si evita di gettare la colpa a chi non ne ha“, ha concluso.