Quello che accadrà in caso di vittoria del
no al referendum “dipenderà da Renzi. I numeri parlamentari non
cambiano, anche in caso di vittoria del No, quindi se Renzi deciderà
di restare, potrà farlo. Lui ha promesso, se sconfitto, di farsi da
parte: non sarebbe la prima promessa che non mantiene”. Lo dice Silvio
Berlusconi a ‘America oggi’.
“Certo, un percorso logico dopo la vittoria del No sarebbe quello di
fare subito una nuova e diversa legge elettorale, e poi ridare la
parola agli italiani per arrivare finalmente ad una maggioranza
parlamentare che corrisponda alla maggioranza dei cittadini e ad un
governo che ne sia espressione”, spiega ancora il leader di Forza
Italia.
“In ogni caso sarà il Presidente della Repubblica a farsi garante di
un percorso che senza avventure concluda la legislatura. Noi
prenderemo atto con rispetto delle sue scelte, e ci regoleremo di
conseguenza -prosegue Berlusconi-. Di certo, potremo collaborare alla
nuova legge elettorale, anzi riteniamo necessario e doveroso che sia
una legge condivisa, ma non parteciperemo a nessun governo di scopo
con il Partito democratico”.
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REFERENDUM. RAVETTO (FI): CON SÌ ITALIA PIÙ CONTROLLABILE DA OCSE
“L’Ocse dichiara che con una vittoria del SI’ l’Italia sara’ piu’ governabile, ma in realta’ intendeva dire che sara’ piu’ controllabile. Da loro”. Cosi’ su Twitter l’onorevole di Forza Italia, Laura Ravetto.
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REFERENDUM. BRUNETTA: 4 DICEMBRE SPARTIACQUE TRA LIBERTÀ E REGIME
“Il 4 dicembre e’ uno spartiacque, uno spartiacque tra liberta’ e regime. Dobbiamo dire quasi grazie a Renzi, ha ricompattato il centrodestra e ha spaccato e spappolato la sinistra, quel che resta del Pci-Pds-Ds-Pd”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo al congresso nazionale di Rivoluzione Cristiana. “Adesso- prosegue- sta a noi costruire un centrodestra unito di governo, abbiamo il dovere, nei confronti del Paese, di costruire questa prospettiva. La stessa prospettiva che ebbe Berlusconi nel ’94, costruendo, a partire da Forza Italia, un’alleanza al Nord con la Lega di Bossi e al centro-Sud con
Alleanza nazionale di Fini. Sono passati 5 anni da quel 2011, da quando una congiura a livello internazionale fece cadere l’ultimo governo legittimamente eletto, quello di Silvio Berlusconi. Berlusconi doveva cadere, lo fecero cadere per l’imbroglio dello spread, enfatizzato in Italia da tutti i media. E inizio’ da li’ la stagione dei governi non eletti dal popolo: Monti-Letta-Renzi. Un periodo buio per la nostra democrazia, e l’artefice di questo buio ha un nome: Giorgio Napolitano, il peggio presidente della storia della nostra Repubblica. Renzi e’ al governo da 1000 giorni, 1000 giorni di buio, di clientele, di annuncite, di uso delle risorse pubbliche per comprarsi il consenso. Questo premier mai eletto non ha fatto nulla per il Paese. Questo referendum ci permette di chiudere con un voto popolare e democratico questo periodo di parentesi della democrazia nel nostro Paese, di buio. Grazie Renzi, che ci dai questa possibilita’. Renzi ha giocato troppo con la democrazia”.