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UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Gruppo Lazio, Anna Maria D’Achille è Vicepresidente

scritto da Redazione
UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Gruppo Lazio, Anna Maria D’Achille è Vicepresidente

Martedì 29 gennaio si è riunito a Roma il Consiglio direttivo del Gruppo regionale Lazio dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), costituito dalle Sezioni territoriali di Roma, Tivoli, Latina, Frosinone, Sora-Cassino e Viterbo dell’unione che ispira la propria attività ai principi della dottrina sociale della Chiesa.

Il Direttivo, svoltosi presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha nominato all’unanimità Vicepresidente regionale la dottoressa Anna Maria D’Achille, medico e dirigente ospedaliero pontino. La D’Achille, che in passato è stata Presidente dell’UCID di Latina per due mandati consecutivi, entra quindi a far parte dell’Esecutivo regionale insieme al senatore Riccardo Pedrizzi (Presidente), agli onorevoli Roberto Mezzaroma e Francesco Saponaro (Vicepresidenti) e Benedetto Delle Site (segretario generale e coordinatore del gruppo giovani).

“Ringrazio il Consiglio direttivo regionale per la fiducia riposta in me, come Vicepresidente – sottolinea Anna Maria D’Achille – intendo continuare a farmi portatrice su scala regionale delle linee guida che hanno caratterizzato il mio precedente mandato: innovazione attraverso l’inclusione dei giovani e delle donne nella nostra organizzazione, attenzione concreta alle situazioni di difficoltà e di disagio nei territori e promozione dell’etica e della responsabilità sociale all’interno delle professioni, anche attraverso collaborazioni e iniziative sinergiche con gli ordini professionali, le altre associazioni dei professionisti cattolici e le associazioni di categoria degli imprenditori e dei dirigenti d’azienda”.

“E’ necessario che l’UCID dia risposte sempre più forti e coraggiose – prosegue – attuando l’insegnamento dirompente di Papa Franesco, che ognuno di noi è chiamato a declinare nel proprio ambiente. Come medico inoltre – conclude la D’Achille – mi sento particolarmente chiamata in causa dall’impatto della tecnica nelle nostre società avanzate, che richiede uno sforzo per salvaguardare la centralità e la dignità della persona umana”.

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