“In commissione Affari istituzionali e sicurezza oggi è stato approvato a maggioranza, e con il voto contrario mio e del consigliere Santori, lo schema di delibera di giunta con la quale si ripartiscono i fondi destinati alla legge 14/2015 contro l’usura per l’annualità 2016. Una legge che l’opposizione ha voluto fortemente, tanto che il proponente è stato il collega Cangemi, e votato con convinzione perché rappresenta uno strumento importantissimo oltre che concreto per prevenire e contrastare un fenomeno in costante crescita nonché per dare alle vittime un sostegno concreto. L’assessore ha spiegato che le risorse sono state stanziate per le misure di sostegno nei casi di sovra indebitamento e per la prevenzione, gli indennizzi per il sostegno alle vittime dell’usura, le misure per favorire la competitività e l’inclusione finanziaria, il sostegno psicologico, l’assistenza e tutela alle vittime dell’usura e i contributi agli enti impegnati nella lotta all’usura, facendo riferimento allo storico degli anni precedenti. Considerando limitativo e ragionieristico tale criterio ho chiesto quindi se la ripartizione dei 2milioni e 400mila euro, previsti dalla legge per quest’anno, fosse stata oggetto di confronto anche con le associazioni e gli Enti che ogni giorno combattono tale fenomeno sul territorio. Passaggio non secondario perché avrebbe consentito alla Regione di rendere mirati gli interventi, di calibrarli con attenzione sul territorio ed eventualmente di misurare le risorse stanziate in base alle possibili e mutate esigenze dei singoli territori. In assenza di tale confronto ho proposto al presidente Bellini di rinviare la discussione del punto all’ordine del giorno di una settimana per dare all’assessore il tempo di sottoporlo alle associazioni che avrebbero potuto fornire suggerimenti e proposte migliorative sui singoli interventi finanziati. Ma anche in questo caso ci siamo trovati di fronte ad un muro. Ci siamo trovati di fronte ad una Regione che preferisce agire evitando il dialogo e il coinvolgimento, seppure non obbligatorio, dei territori e di chi li rappresenta. Evidentemente questa Regione preferisce non impostare la propria azione sulla trasparenza e sul confronto con le uniche realtà che possono avere una dimensione esatta del fenomeno e delle sue ripercussioni. Esiste un legame tra la disciplina della trasparenza nella pubblica amministrazione e la lotta alla corruzione che si chiama dialogo. Sottrarsi significa privare questo strumento eccezionale di radicamento. Per questo ho votato contro un atto che rischia di non dare la giusta incisività a quella che dovrebbe essere un’azione sinergica tra istituzioni pubbliche, associazioni di cittadini, imprese e rappresentanze economiche sul territorio all’insegna della legalità e della trasparenza”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone