«L’architettura razionalista ha subito con il tempo una forma di rimozione collettiva che non è più accettabile. La bellezza di questi spazi, esempio di capolavoro dell’arte, va rivissuta e rivitalizzata».
Così l’assessore regionale alla cultura e politiche giovanili Lidia Ravera, annuncia lo stanziamento di 140.000 euro destinati ai comuni di fondazione della nostra provincia. Ad aderire all’iniziativa mettendo a disposizione alcuni degli edifici più significativi, i comuni di Sabaudia, Pontinia e Aprilia. Sette gli spazi identificati che saranno destinati a divenire luoghi della cultura. Lo stanziamento previsto servirà a premiare i progetti esecutivi che verranno messi a bando dai comuni stessi.
Un impegno importante presentato nel corso dell’incontro “I luoghi razionalisti e l’arte. Per una nuova geografia della cultura” che si è tenuto ieri nell’ambito della rassegna Digital Life 2014, presso il Palazzo M di Latina. Relatori del convegno Clemente Pernarella attore e regista, Maura Favero critica d’arte, Marco Cappelletti architetto, e Vincenzo Scozzarella direttore del museo Civico Cambellotti di Latina, che hanno presentato le potenzialità inespresse dei territori della nostra provincia, simbolo di contemporaneità e avanguardia.
«Le parole dell’assessore Lidia Ravera sono molto importanti – afferma la consigliera regionale Rosa Giancola del gruppo Per il Lazio – simbolo di un percorso, da me fortemente sostenuto, fondamentale per la valorizzazione di territorio con un patrimonio storico, culturale e architettonico così significativo. Un’opportunità per la nostra provincia e per tutti quegli operatori del settore culturale, a cui viene data la possibilità di riappropriarsi di alcuni spazi ridonando loro vita e utilizzandoli nello stesso tempo come espressione della propria creatività. L’occasione di fare della cultura un’impresa in grado di generare lavoro».
«Visitando questi territori ho trovato fibrillazione culturale, passione estetica e civile – continua l’assessore Ravera – che meritano di avere possibilità di espressione ed è nostro compito fornire i mezzi. Continuare ad ignorare le potenzialità di alcuni spazi solo perché legati ad un determinato periodo storico è una grave forma di ignoranza e spreco».