venerdì 22 Novembre 2024,

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Ventotene. Giornata Europea: “Il Futuro dell’Unione”

scritto da Redazione
Ventotene. Giornata Europea: “Il Futuro dell’Unione”

Questa mattina alle ore 10:00 presso la suggestiva piazza dell’Isola di Ventotene, il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani ed il Sindaco Geppino Assenso ospiteranno il Vice Presidente della Commissione Europea, On. Antonio Tajani, per una giornata dedicata al Futuro dell’Unione, un incontro dibattito con i 500 rappresentanti di tutti gli istituti superiori della Provincia di Latina ai quali l’On. Tajani darà risposta, fornirà chiarimenti, illustrerà le azioni e le competenze dell’Europa, soffermandosi sulle prospettive del suo futuro. Il fulcro dell’Unione Europea è oggi costituito da 27 paesi membri e da i loro cittadini; dall’epoca della sua istituzione, nel 1950 ad oggi, l’Unione Europea ha fatto dei passi importanti e realizzato un mercato unico; ma quanti di noi effettivamente conoscono le peculiarità dell’U.E.? quanti sono a conoscenza delle competenze assegnate? e le funzioni svolte dai suoi organi?
Sono questi e molti altri gli interrogativi principali cui questa “Giornata Europea” è dedicata, che non poteva trovare un palcoscenico migliore, se non la piazzetta del Comune di Ventotene, perché è proprio da questa piccola isola che nel lontano 1940, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, durante il periodo di confino, scrissero “il Manifesto di Ventotene” il primo documento ufficiale su cui successivamente, negli anni avvenire, prese vita l’Unione Europea. E’ così che l’Europa ritrova le proprie radici, ricordandoci quanto “la conoscenza del passato è la via per costruire un nuovo futuro”.
La crisi economica mondiale -sostiene il Presidente Cusani- ha posto l’Unione europea di fronte alla più importante crisi della sua storia, una crisi che è insieme economica, demografica, ecologica, politica e istituzionale, e che vede proprio l’Unione trascinata sul banco degli imputati, accusata di aver portato la debolezza dell’euro, di aver provocato la recessione, imponendo l’austerità. Oggi molti guardano all’Europa unita con scetticismo e non sono pochi quelli che predicano un ritorno agli Stati-Nazione.
Ma è davvero questa la via d’uscita dalla crisi?
Il Presidente Cusani è convinto di no. Anzi sostiene “i problemi che attualmente affliggono il Vecchio Continente potranno trovare una soluzione soltanto attraverso il potenziamento del progetto di integrazione e l’adozione di un modello federale, retto da istituzioni sovranazionali che facciano capo a un Parlamento europeo. A chi pensa che sia stato l’euro ad aver mandato in rovina il bilancio delle famiglie, occorre far capire, attraverso occasioni come questa nelle quali l’Europa parla con i cittadini, che l’unione monetaria e politica è l’unica via per uscire dal declino degli Stati europei nel contesto dell’economia mondiale, trainata ora da potenze emergenti, come Cina, India, Brasile, Russia, Messico”.
Presidente Cusani secondo Lei quanto gli studenti si sentono cittadini Europei?
I giovani non si sentono propriamente europei: si sentono piuttosto abitanti di un mondo globale costruito sulla tecnologia ed i nuovi sistemi di comunicazione. L’Europa è una identità ancora molto labile e umbratile e forse anche poco interessante per i nostri giovani e questo dipende, a mio parere, dalla sottovalutazione del tema nei vari luoghi di formazione e crescita delle coscienze, dalla scuola all’università. Noi ad esempio ci illudiamo di poter essere italiani e potere, come dire, sfidare il mondo senza passare per l’Europa. Nella misura in cui la scuola rappresenta una delle principali istituzioni per la socializzazione, è agli studenti che dobbiamo rivolgere lo sguardo ed a loro occorre dare risposte e per loro costruire una Europa diversa.
Quale secondo Lei Presidente può essere la chiave di accesso per arrivare a costruire una cittadinanza ed una coscienza europea?
Credo che l’Europa debba scendere dal piedistallo sul quale in questi anni si è eretta, tornare tra la gente per capirne i problemi, ricordando che uno Stato è fatto del suo popolo ed è dal popolo europeo che deve costruire le sue basi. Parlare ai giovani studenti, ai futuri cittadini d’Europa, affrontare a viso aperto il loro giudizio e rispondere alle loro domande per meglio conoscere le loro aspettative è un bel modo di cominciare, sono certo che questi ragazzi siano il Futuro dell’Unione. A loro voglio ricordare le parole che furono di Altiero Spinelli, oggi di straordinaria attualità “Nella battaglia per l’unità europea è stata ed è tuttora necessaria una concentrazione di pensiero e di volontà per cogliere le occasioni favorevoli quando si presentano, per affrontare le disfatte quando arrivano, per decidere di continuare quando è necessario”. Oggi è necessario continuare!

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