Vertenza del Gruppo San Raffaele, dove eravamo rimasti? Al presidio che la UGL Sanità
organizzò difronte al Consiglio Regionale del Lazio lo scorso 2 luglio per portare alla luce la
drammatica situazione dei lavoratori della struttura di Rocca di Papa, ma non solo. “Quel
giorno – ricorda il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – siamo stati ricevuti
in delegazione da una rappresentanza di membri della maggioranza e dell’opposizione con la
promessa che in tempi brevissimi sarebbe stato aperto un tavolo di concertazione per salvare
gli oltre 160 posti di lavoro a rischio dopo l’apertura della procedura di revoca
dell’accreditamento regionale. Da allora a oggi protagonista è stato solo il silenzio che è calato
su questa mattanza sociale”. La crisi del Gruppo San Raffaele non riguarda solo la struttura di
Rocca di Papa. “Anche in quella della Pisana – prosegue il Sindacalista – si è fermi per il blocco
delle prestazioni. Posti di lavoro a rischio, operatori posti in aspettativa non retribuita dopo
aver forzatamente esaurito la scorta delle ferie annuali. Lo scorrere del tempo peggiora solo
una situazione che si allarga a macchia d’olio nell’indifferenza delle istituzioni”. La UGL Sanità
non può rimanere inerte. “Siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori, delle loro
famiglie per la salvaguardia occupazionale e per i diritti sociali. Per questo torneremo a Via
della Pisana martedì 28 luglio dalle ore 9:00, perché la politica ascolti questo grido di dolore.
Sarà un nuovo presidio non solo per i lavoratori di Rocca di Papa ma per tutti quelli del Gruppo
San Raffaele. Non si sono mai tirati indietro, nemmeno nei giorni più duri dell’emergenza.
Dopo tante belle parole, dopo essersi sentiti chiamati eroi oggi sono stati abbandonati. L’Italia
e i suoi lavoratori, nel giorno in cui si festeggia con troppa leggerezza un accordo economico
che vedrà l’Europa padrona del nostro destino, devono tornare a essere protagonisti del loro
futuro. Bisogna proteggere l’occupazione garantendo un futuro certo ai lavoratori di questa
nazione. Bisogna farlo combattendo, con ogni mezzo lecito, perché a pagare, come nel caso
del Gruppo San Raffaele, non siano sempre glI stessi. La protesta della UGL Sanità non si
fermerà, lo garantiamo, fino a quando non si farà chiarezza sul loro futuro occupazionale. Non
esistono per noi ferie, la protesta proseguirà a oltranza se non si arriverà in tempi brevi a una
soluzione definitiva della vertenza che vada oltre alle promesse”.