Un semaforo per sapere dove è meglio curarsi. Il sogno di ogni paziente a portata di mouse, con Doveecomemicuro.it, il portale internet che permette, incrociando la patologia e la città di residenza, di ottenere il nome dell’ospedale consigliato. Dove sottoporsi ad un intervento al ginocchio, dove operarsi al femore o per un tumore ai polmoni: per ogni esigenza, un semaforo verde giallo o rosso indica se la struttura è ‘promossa’ nella gestione di quel problema di salute oppure no. Sono 1233, tra ospedali, policlinici e case di cura, quelle mappate in base a 50 indicatori, attraverso un capillare lavoro svolto da un team guidato da Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica Policlinico Gemelli di Roma. Quello che ne deriva non è una classifica, ma consente di avere un quadro dei livelli di assistenza sanitaria. Una iniziativa che in passato ha provocato reazioni molto dure da parte dei medici ma anche a livello politico. Eppure in Gran Bretagna e in altri paesi europei meccanismi come questo, che rendono trasparenti i dati a disposizione, sono a disposizione già da 10 anni.
La Lombardia si conferma la Regione che eroga migliori cure e lombardi sono i tre ospedali che, a pari merito, sono presenti più spesso tre i primi classificati: gli Ospedali Civili di Brescia, l’Ospedale di Magenta (Mi), il Centro Cardiologico Monzino di Milano, affiancati però anche da un ospedale del Lazio, il S. Andrea di Roma. E’ il Sant’Anna di Torino l’ospedale più virtuoso rispetto al numero di parti effettuati, che più cresce e più è indice di sicurezza: vi sono nati 7913 bimbi nel 2012. Per l’infarto del miocardio, il migliore è l’Azienda ospedaliera S. Maria degli Angeli, in Friuli Venezia Giulia che, a 30 giorni dal ricovero, presenta l’1,68% di decessi, rispetto alla media nazionale di 9,98%. “Uno dei prossimi lavori da fare è inserire sul portale anche i tempi delle liste d’attesa“, è l’auspicio dell’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio, che ha partecipato oggi alla presentazione al pubblico del sito web. Unico nel suo genere in Italia, questo esempio di ‘trasparenza’, secondo Ricciardi avrà ricadute positive sulla salute dei cittadini, ma anche sulle performance ospedaliere. “Riportare pubblicamente le performance di una certa struttura – spiega – incoraggia il miglioramento della qualità delle prestazioni offerte a livello del singolo ospedale“. Ma l’iniziativa non piace a tutti. “Trovo assurdo che una classifica venga redatta da privati utilizzando dati pubblici“, afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in merito alle informazioni presenti e in gran parte frutto del Programma Nazionale esiti dell’Agenas. Tanto più, ricorda, che il Ministero stesso ha “stanziato 6 milioni per la realizzazione di un portale nazionale” che “dovrebbe informare su uniformità dell’assistenza, la qualità delle cure“.