Tutto esaurito al convegno “Geotermia a bassa entalpia. Progettazione, applicazioni e prospettive di sviluppo”, organizzato dall’Ordine dei Geologi del Lazio e tenutosi ieri a Viterbo. Più di 400 partecipanti tra geologi, professionisti e semplici cittadini, hanno gremito l’antico refettorio dell’ex convento Santa Maria de La Quercia, oggi moderno Centro Congressi. Per l’intera giornata di venerdì 18 dicembre si sono alternati interventi di tecnici specialisti nelle varie materie che consentono di utilizzare il calore naturale, a bassa temperatura, presente ovunque nel sottosuolo, per scaldarsi d’inverno e raffrescarsi d’estate a basso costo e a zero impatto ambientale. Confronti, dibattiti e tavole rotonde hanno illustrato questo nuovo settore della geotermia a bassa entalpia, chiamata anche geoscambio, con riferimento alla grande capacità del sottosuolo di stoccare calore estivo e recuperarlo in inverno. Uno scambio continuo e inesauribile, che permette di ridurre drasticamente le emissioni, ma anche, fattore non trascurabile, le bollette energetiche, sia a grande scala che al livello di singola abitazione. “Si tratta di una delle applicazioni che sfrutta il calore interno della terra e non comporta danni sull’ambiente. Un sistema innovativo, ancora poco sviluppato in un Paese come L’Italia, che ha grande potenziale geotermico, che potrebbe contribuire a ridurre il fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano, oltre che alleggerire i portafogli delle famiglie”, ha detto il presidente dell’Ordine dei Geologi Lazio, Roberto Troncarelli, in apertura di convegno.
Sono intervenuti a portare i saluti il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Viterbo, Bacchiarri, il Prof. Scarascia Mugnozza, pro-Rettore della Università La Sapienza di Roma, David Delli Iaconi, direttore Unindustria Viterbo-Ance e Francesco Monzillo, direttore generale della Camera di Commercio Viterbo. In apertura di convegno il Consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente e Politiche Abitative, Enrico Panunzi, ha dapprima ricordato la proposta di legge del maggio 2015 sulle piccole utilizzazioni locali di calore geotermico, accolta dalla giunta regionale del Lazio e attualmente all’attenzione della commissione Ambiente, e ha poi invitato gli ordini professionali e le categorie di settore a un contributo migliorativo della proposta di legge in oggetto.
“Sulla geotermia a bassa entalpia permane comunque a livello nazionale e regionale un quadro normativo di riferimento non definito e confuso, purtroppo – ammette Troncarelli -. Nella comunità, inoltre, c’è una scarsa conoscenza di questo sistema tecnologico a zero impatto ambientale. Convegni come questo, però, servono a sensibilizzare popolazione e istituzioni sulla necessità di applicazione di questa fonte rinnovabile, pulita ed economica”. La buona geotermia infatti è “quella che ha un bilancio sociale e ambientale sostenibile, ma anche un importante sbocco occupazionale e di riduzione del rischio sanitario, laddove presente. Ma ancora tanto c’è da fare per disciplinarla a livello legislativo”, ha confermato il segretario dei Geologi del Lazio, Tiziana Guida.
a vicepresidente dell’Ordine dei Geologi Lazio, Marina Fabbri, moderatrice della tavola rotonda conclusiva, ha sottolineato: “E’ stato un momento di confronto molto interessante, in cui abbiamo analizzato gli aspetti giuridici e tecnici, legati alla geotermia a bassa entalpia, un sistema tecnologico all’avanguardia, teso a soddisfare sia il fabbisogno di riscaldamento nel periodo invernale sia quello di raffrescamento nel periodo estivo”. Alla tavola rotonda è intervenuta anche la consigliera regionale e membro della commissione Ambiente e Politiche Abitative, Silvia Blasi, che ha evidenziato: “Auspichiamo una ampia diffusione della bassa entalpia nella regione Lazio attraverso la celere approvazione della Legge regionale attualmente in discussione. Ci aspettiamo inoltre, che la Regione Lazio faccia la sua parte e colmi la lacuna nella programmazione e pianificazione di produzione di energia da fonti rinnovabile e non”. Il messaggio emerso dal convegno organizzato dall’Ordine dei Geologi Lazio, è, pertanto, quanto mai forte e condiviso: istituzioni e cittadini devono puntare e investire sulla geotermia a bassa entalpia, considerato che ha comprovati vantaggi come fonte energetica rinnovabile non soggetta ad alcun tipo di fluttuazione, che contribuisce ad una significativa riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, al miglioramento delle efficienze energetiche ed alla riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera. “E’ chiaro – ha detto Troncarelli, chiudendo il convegno – che questa mission debba necessariamente passare tramite il rapido, virtuoso e corretto utilizzo alla geotermia a bassa entalpia, quale insieme di applicazioni dirette del calore terrestre che, se adeguatamente progettate ed installate, risultano altamente performanti”.