«Torno a ribadire quanto detto qualche settimana fa in occasione del mio intervento sul pericolo di revisione del progetto della Roma-Latina. Le conferme di questi giorni non fanno altro che aumentare tutto il mio rammarico per l’immobilismo delle Istituzioni locali e dei nostri rappresentanti politici. Scontiamo infatti anni di subalternità alla politica romana e il sindaco Coletta – a cui vanno i miei auguri di pronta guarigione dal Covid – insieme al Presidente della Provincia Medici, avrebbero dovuto in questi anni sollecitare Regione e Governo affinché l’opera fosse cantierata e realizzata». Così l’ex sindaco di Latina commenta sconsolato le ultime notizie sulla Roma-Latina che parlano di una quasi certa rivisitazione dell’opera con l’eliminazione delle opere di compensazione per il territorio della provincia di Latina e per i comuni a sud di Roma.
«Questa assurda decisione oltre a danneggiare imprenditori, lavoratori e cittadini della provincia di Latina, di fatto boccia anche il lavoro portato avanti all’epoca della definizione del progetto con l’accordo nella conferenza stato Regioni – spiega Zaccheo -. Un accordo che ha ha adottato le stesse modalità di indennizzo per la determinazione delle indennità di espropriazione applicate nella realizzazione del del passante Autostradale di Mestre oltre all’inserimento nel progetto di opere di compensazione per svariate decine di milioni di euro di cui avrebbero beneficiato i comuni interessati dal tracciato della Roma-Latina, in primis il capoluogo pontino. La convenzione di Mestre assumeva infatti per i coltivatori e i proprietari interessati dagli espropri un particolare valore per le modalità e i tempi di pagamento degli indennizzi, mentre le opere di compensazione che vennero previste all’epoca non potrebbero mai essere realizzate con i bilanci comunali ma oggi servono più che mai ai nostri territori per offrire ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese una mobilità moderna e sicura.
Dunque rivedere il progetto della Roma-Latina e stralciare le opere di compensazione significa mortificare ancora una volta un territorio come il nostro dalle enormi potenzialità che puntualmente vengono svilite sull’altare degli interessi romani. Auspico una sollevazione comune di tutti i nostri rappresentanti istituzionali, senza distinzione di colore politico: dei sindacati, delle associazioni di categoria e degli imprenditori perché oggi non possiamo permettere che la nostra comunità venga penalizzata ancora una volta. Una battaglia comune da vincere insieme per la Roma-Latina e per la Cisterna Valmontone che deve vederci tutti uniti e compatti per chiedere al Governo e alla Regione il rispetto degli impegni assunti e del progetto originario».
Così in una nota l’Onorevole Vincenzo Zaccheo, Già Sindaco di Latina