“E’ arrivato il momento di fare chiarezza sulle responsabilità, e sull’inerzia, di chi avrebbe dovuto vigilare ed intervenire ed invece ha lasciato che l’isola di Zannone, uno dei fiori all’occhiello dell’arcipelago delle isole pontine, un gioiello per l’Italia e l’Europa, fosse ridotto ad una vera e propria discarica a cielo aperto. Per questa ragione ho inviato una nota al Presidente del Parco Nazionale del Circeo e al Corpo forestale dello Stato, per chiedere immediati chiarimenti sulla vicenda, per comprendere quali siano stati sinora gli interventi effettuati sull’isola e come siano state utilizzate le risorse disponibili. Dalle informazioni raccolte, nonché dalle denunce effettuate anche dal sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, allo stato di degrado e abbandono in cui versa l’isola si aggiungerebbe un altro elemento estremamente grave e su cui non è possibile soprassedere. Sembrerebbe, infatti, che il Corpo forestale dello Stato riceva da parte del Parco Nazionale del Circeo un contributo annuo, di circa 300 mila euro che si somma al contributo doverosamente assegnato al Corpo Forestale dal Ministero dell’Ambiente. A questo punto viene da chiedersi quali e quante di queste somme siano destinate all’isola di Zannone, che fa parte del Parco nazionale del Circeo dal 1979, e come siano state utilizzate. Un mistero su cui lo stesso Ministero avrebbe intrapreso diverse iniziative di mediazione inspiegabilmente ignorate dagli enti deputati alla conservazione e valorizzazione dell’isola. Gli uffici del Parco nazionale del Circeo sull’isola di Zannone, presso la Villa Comunale, sono chiusi ormai da diversi anni. Il presidio del Corpo forestale dello Stato è stato soppresso da circa tre anni. Il risultato è che sull’isola di Zannone non esisterebbero più iniziative di vigilanza nè di promozione, che sono quelle che rientrano tra gli specifici doveri istituzionali della Forestale e agli alti doveri per i quali viene istituito un Parco Nazionale. Se tali passaggi fossero confermati si configurerebbe la scandalosa circostanza che un Ente pubblico riceva contributi statali per attività che non esegue. Oggi quella che dovrebbe essere un gioiello incontaminato, meta per turisti e amanti del mare e dell’ambiente, è in uno stato a dir poco pietoso. La Villa comunale è diventata l’ombra di se stessa a causa di decenni di mancata manutenzione, disseminata da centinaia di scatole nere per la cattura dei roditori e centinaia di esche velenose sparse ovunque. E oggi, se i nostri dubbi e quanto denunciato fosse confermato, gli unici responsabili di tale vergognoso degrado sarebbero gli Enti che, per legge, sono preposti alla sua preservazione. Enti che anziché pensare alla valorizzazione e promozione di questo patrimonio inestimabile, anziché avere cura di effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari alla sua conservazione, si sono limitati a produrre un solo dépliant informativo e ad eliminare dall’isola il ratto nero. Solo questo dato è sufficiente per condannare le gestioni che si sono succedute e che, di tutta evidenza, hanno considerato Zannone come una mera appendice all’interno del Parco. Tanto che dello slogan sul sito del Parco nazionale del Circeo che cita testualmente “L’isola di Zannone – Un paradiso perfettamente conservato” oggi dovrebbe essere trasformato in “un paradiso perfettamente dimenticato””.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone