“Il nostro ingresso in Regione venne di poco preceduto da un’approfondita indagine del Mef sulle politiche regionali in materia di personale, terminata con più di 20 gravi rilievi per violazioni di disposizioni normative o contrattuali attualmente al vaglio della Corte dei conti e su cui stiamo lavorando. Dovevamo cambiare e abbiamo cambiato“. Lo ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, audito oggi alla Pisana, in Commissione congiunta Bilancio e Affari costituzionali, in merito alla situazione del personale regionale e alle nomine dei dirigenti su cui si è espresso il Tar. “La scelta di innovazione che rivendico profondamente è il provvedimento madre di questa politica, – ha aggiunto – cioè la delibera di riorganizzazione della macchina amministrativa della giunta, che riduce le direzioni regionali da 20 a 12. Questo provvedimento è l’unico atto di macro organizzazione oggetto di ricorso al Tar e su di esso si basa ogni altra successiva iniziativa amministrativa di questi anni di attività della giunta e il ricorso contro questo provvedimento è stato rigettato dal giudice amministrativo come altre decine di ricorsi. Questi interventi hanno consentito alla giunta, in meno di sei mesi, di realizzare un’operazione positiva di riorganizzazione che si basa su due scelte fondamentali: fare leva sulle migliori professionalità interne alla Regione e puntare anche ad innestare professionalità esterne. Una scelta di innovazione salutare, da sostenere, non per censura verso qualcuno, ma perché crea un mix di esperienze diverse molto utile a evitare pigrizie, ritardi e incrostazioni“.
Zingaretti ha quindi sottolineato con forza che “la politica del personale è uno dei tasselli fondamentali del progetto di innovazione amministrativa di questa consiliatura” e ha definito l’audizione odierna in Commissione alla Pisana, “un’opportunità e un atto dovuto per avere un confronto sulle politiche che abbiamo messo in campo anche sul tema dei dirigenti“.