“Novantasei milioni di nuovi metri cubi. Era questo il rischio esplosivo dell’applicazione dell’articolo 3 ter dello sciagurato Piano Casa prodotto dalla Giunta Polverini, ora bloccato dal primo atto amministrativo del neo eletto presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti“. Lo rende noto Legambiente Lazio secondo cui “la revisione del Piano Casa della Giunta Zingaretti salva circa tremila ettari di aree destinate dal piano regolatore di Roma a verde e servizi pubblici“.
“Come è noto il cosiddetto ‘piano casa’ prevedeva la possibilità di trasformare le aree destinate a ‘Verdi e servizi pubblici e non ancora espropriate, in aree edificabili, dove realizzare alloggi destinate ad edilizia convenzionata, e quindi non certo edilizia destinata al disagio e alla mancanza di alloggi per i ceti e i soggetti socialmente deboli. La revisione del Piano Casa della Giunta Zingaretti salva circa tremila ettari di aree destinate dal piano regolatore di Roma a verde e servizi pubblici – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Non si finisce mai di parlare male dello sciagurato piano casa del duo Polverini – Ciocchetti. Stavolta, grazie ad un assurdo artificio, il rischio sarebbe stato davvero enorme, viste le moltissime aree che il Comune non è mai riuscito ad espropriare, che con una semplice richiesta sarebbero divenute edificabili. Ancora inutile cemento, senza incrociare la domanda di casa mentre nella Capitale ci sono 250 mila case sfitte, creando nuovi quartierini fatti solo di case, senza alcuna qualità ambientale e nei servizi. Una scelta che sarebbe stata doppiamente sbagliata, visto che una città non è fatta solo di case, ma di servizi pubblici, di verde pubblico, di verde di standard“.
“Ebbene i numeri sono clamorosi, secondo le stime di Legambiente: su tremila ettari, sono stati scongiurati circa 30 milioni di metri quadri di nuovo cemento, ossia 96 milioni di metri cubi – applicando l’indice edificatorio previsto dal Prg di Roma-, una nuova città pari a 800 mila nuovi residenti, quasi equivalente alla città di Torino“. (ANSA)