”Nicola Zingaretti intende ridicolizzare le infermiere con le nuove divise prodotte con il 60% in cotone e il 40% in poliestere? Produrrebbero anche irritazioni cutanee su tronco e gambe, oltre all’imbarazzo per le scollature vertiginose. Il tutto costerà alla collettività per i prossimi 5 anni ben 77 milioni e 179mila euro. Insomma il caso delle ‘sexy infermiere’, denunciato da Il Tempo e dai sindacati, mette in evidenza delle evidenti criticità: dal materiale all’uso per il personale, quantificabile dalle 6 alle 12 ore consecutive, fino ai camici e ai pantaloni che non possono essere candeggiabili e non sono lavabili ad oltre 60 gradi. Si rompono e si stringono dopo vari lavaggi, lamentano ancora i dipendenti delle Asl Roma 1, 2, 5 e 6, di Latina-Frosinone-Viterbo-Rieti insieme a quelli delle aziende ospedaliere romane Umberto I, San Giovanni-Addolorata, Sant’Andrea e Tor Vergata.
In più non mancano le polemiche anche sulla dotazione della biancheria dei letti di degenza, che non risulta adeguata al fabbisogno dei reparti, tanto da restarne sprovvisti nel fine settimana. Inoltre ci sono persino punti interrogativi sulla fornitura delle leggerissime trapuntine invece delle coperte di lana, queste decisamente utili agli anziani. Presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione per sollecitare Zingaretti a correre ai ripari ed a valutare la possibilità di revocare la gara in autotutela, chiedendo un’audizione urgente in commissione Salute e Politiche sociali”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Lazio Orlando Angelo Tripodi e i consiglieri del Carroccio Laura Corrotti, Daniele Giannini, Laura Cartaginese e Pasquale Ciacciarelli.