Piccoli appartamenti con arredi moderni e pareti dipinte in tonalità pastello, 16 posti letto, tante attività: è la nuova struttura residenziale terapeutico riabilitativa della Asl Roma D, aperta 24 su 24, dedicata ai pazienti psichiatrici in fase di subacuzie, che richiedono intervento di tipo terapeutico-riabilitativo. A tagliare il nastro del centro ‘Catacombe di Generosa‘, questa mattina, è stato il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, insieme al direttore generale della Asl Roma D, Vincenzo Panella e al presidente del Municipio XI, Maurizio Veloccia.
L’apertura del centro, avvenuta un mese fa, è il lieto fine di una storia lunga circa 10 anni. Il progetto di realizzare una comunità all’interno delle mura di proprietà della Asl, “risale al 2004 – ha spiegato il direttore generale Panella – Si trattava di una struttura vecchia e abbandonata. Il cantiere però, dopo pochi anni di lavoro, si è bloccato ed è rimasto fermo fino a Pasqua dello scorso anno“, quando i movimenti per la casa “hanno minacciato di occupare la struttura. Il fascicolo giaceva sotto ad altri, allora sbloccammo la parte legale, ci occupammo di alcuni interventi di messa a norma, abbiamo rifatto l’impiantistica e gli arredi. Tutto è costato un milione e 350 mila euro di fondi regionali“. Erano presenti all’inaugurazione anche alcuni rappresentanti del comitato ‘Abitare la città‘, con lo striscione “Per il diritto alla casa e all’autorecupero“. Attualmente, nel centro alloggiano 10 ragazzi, una parte di loro era ospite in una piccola struttura di Trastevere, gli altri erano in lista d’attesa per una struttura riabilitativa privata. Gli ospiti del centro vengono sottoposti a trattamenti di tipo relazionale farmacologico e psicoterapeutico, sotto la supervisione di 12 operatori tra cui medici, psicologi e tecnici della riabilitazione psichiatrica, in parte della Asl e in parte delle coop. Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani che hanno possibilità di recupero e di reinserimento sociale. La permanenza massima all’interno della struttura è di circa due anni, con una eventuale prosecuzione o in una struttura con minore impegno assistenziale o con un aiuto anche di tipo domiciliare. Obiettivo finale è, infatti, quello di far raggiungere la completa autonomia con l’uscita definitiva dal circuito psichiatrico. “Sono orgoglio di poter ospitare nel municipio una struttura d’eccellenza così bella – ha commentato Veloccia – che rappresenta un esempio di come si possono trasformare i problemi in opportunità. Un plauso va a Zingaretti, con il quale stiamo affrontando le criticità. C’è davvero la volontà di cambiare rotta, e questo è un esempio concreto“.