“Un’altra occasione persa, per il sindaco Giovanni Di Giorgi, per spiegare come mai gli uffici comunali sono stati estromessi dal parere pro veritate che doveva far luce sulla cosiddetta variante Malvaso a Borgo Piave”. Il commento di Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, si riferisce alla mancata risposta all’interrogazione che aveva posto al sindaco di Latina riguardo a vari aspetti dell’incarico conferito al professor Federico Tedeschini, in qualità di esperto in questioni urbanistiche, sulla correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale.
“È già la seconda volta che il sindaco manca all’appuntamento con la verità, davanti ai cittadini presenti in aula consiliare” – afferma Zuliani, che per questa mattina attendeva la risposta del primo cittadino. È la seconda volta, infatti, che Di Giorgi non risponde all’interrogazione posta da Zuliani durante il question time che precede la seduta del consiglio comunale. “Oggi sulla questione che ho posto, cioè sulla completezza del materiale fornito al prof. Tedeschini per scrivere il proprio parere, sta facendo verifiche anche la Procura della Repubblica. Perché il sindaco continua a fare finta di niente, perché continua a non rispondere? Lo deve ai cittadini e, a quanto sembra, anche ai magistrati. Sarà forse proprio per questo motivo che non ha voluto esporsi oggi?”.
La tesi di Zuliani, articolata attraverso le domande poste nell’interrogazione rivolta al sindaco, sul parere pro veritate da lui richiesto al prof. Tedeschini, è che Di Giorgi per paura di ricevere un giudizio negativo sulla variante, avrebbe “scelto” di non avvalersi dell’Avvocatura comunale: dichiarando l’urgenza di ricevere questo parere, il sindaco avrebbe infatti dato una scadenza troppo breve agli uffici per coordinarsi e, pur essendosi reso disponibile il settore Avvocatura ad esaminare il caso, non avrebbe mai ricevuto le carte richieste per esprimere un parere.
“Dov’era l’estrema urgenza, se il professor Tedeschini ha impiegato ben quattro mesi per dare una risposta al Comune? – torna a chiedere Zuliani – La realtà è che il sindaco, consapevole di rischiare grosso in vista di un parere quasi certamente negativo da parte dell’Avvocatura del Comune, ha incaricato un consulente esterno, pagato con 10mila euro di soldi pubblici, che avrebbe potuto dargli ciò che gli serviva e che puntualmente è arrivato: un parere favorevole. Oggi però sono i magistrati che vogliono vederci chiaro ed a loro, mi auguro, certamente fornirà le risposte che oggi attendevamo tutti”.